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Al via il Festival del Teatro Antico a Veleia Romana

veleia

Ben 12 date, artisti d’eccezione, tante prime nazionali e sperimentazioni create in esclusiva: è questa l'edizione 2022 del Festival di Teatro Antico, pronto ad andare in scena a partire da giovedì 30 giugno nell’incanto dell’area archeologica di Veleia. La kermesse, sostenuta dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano, è stata presentata a Palazzo Rota Pisaroni.

“Un’edizione unica – ha spiegato il direttore artistico del Festival, Paola Pedrazzini – che ospiterà, tra le altre cose, la prima nazionale di “Antigone” diretta da Marco Baliani e costruita all’interno del progetto Fare Teatro della neonata Bottega Xnl. Come sempre, attori straordinari scelgono Veleia come terreno di sperimentazione per progetto speciali, compiuti o in fase di studio: Toni Servillo, quest’anno per la prima volta a Veleia, e Stefano Massini con le interviste impossibili. Insieme per la prima volta in scena Lella Costa e Jacopo Veneziani per un’indagine sull’origine dell’Ispirazione, Gioele Dix ed Eva Cantarella con i linguaggi incrociati della storia e della narrazione teatrale, Frida Bollani Magoni e Sergio Rubini uniti da una particolare sensibilità nell’accostarsi alle note a i versi poetici, senza dimenticare Vinicio Capossela in un concerto intimo e narrativo, Morgan con una riflessione su cosa renda un brano musicale “classico”, l’attesissimo Alessandro Barbero che ci porterà con lui nella Roma tardo imperiale e Alessandro Bergonzoni.
Da quest’anno, inoltre, il Premio che verrà consegnato sera per sera ai protagonisti del Festival sarà una preziosa litografia a tiratura limitata del maestro Gianfranco Asveri, realizzata in esclusiva per l’edizione 2022.
Per informazioni è possibile telefonare al numero 324.9297592, oppure consultare il sito www.veleiateatro.com.

Il calendario degli spettacoli (inizio ore 21.30)

 Giovedì 30 giugno, Alessandro Bergonzoni in “Aprimi Cielo. Dieci anni di raccoglimento articolato, dal vivo”.

 Domenica 3 luglio, l’attrice e autrice Lella Costa e lo storico dell’arte e divulgatore Jacopo Veneziani in “Cantami o Musa…. Le muse ispiratrici di artisti e poeti”. Evento speciale per il Festival di Veleia.

 Martedì 5 luglio, la storica e giurista Eva Cantarella e il regista e attore Gioele Dix in “Atene o Sparta?”. Evento speciale per il Festival di Veleia.

 Giovedì 7 luglio, il drammaturgo, scrittore e narratore dal vivo Stefano Massini in “Interviste impossibili nell’antica Veleia”. Musiche dal vivo Stefano Corsi (arpa celtica e armonica). Evento speciale per il Festival di Veleia.

 Domenica 10 luglio, la musicista Frida Bollani Magoni in concerto, con la partecipazione straordinaria di Sergio Rubini. Concerto per piano e voce con intermezzi di letture poetiche. Evento speciale per il Festival.

 Mercoledì 13 luglio, Morgan in “Piano solo- Cosa rende un brano musicale un “classico”?

 Venerdì 15 luglio, Toni Servillo in Il Fuoco Sapiente. Testi di Giuseppe Montesano. Prima nazionale per il Festival di Veleia.

 Martedì 19 luglio, mercoledì 20, giovedì 21 luglio, Fare Teatro e Bottega XNL presentano “Antigone” in prima nazionale. Maestro e regista Marco Baliani, disegno sonoro di Mirto Baliani, Emanuela Dall’Aglio, con Massimo Foschi e Petra Valentini e con i 21 artisti selezionati per il corso di alta formazione della Bottega XNL di Piacenza.

 Sabato 23 luglio, Vinicio Capossela, in “Bestiario d’amore, concerto”. Con Capossela in scena Alessandro Asso Stefana, Raffaele Tiseo e Vincenzo Vasi.

 Domenica 24 luglio, Alessandro Barbero in “L’imperatore Costantino”.

Pubblicato l'11 giugno 2022

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  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

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    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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