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«Da sempre impegnato sul fronte della storia del giornalismo con particolare attenzione al versante cattolico»

Un momento della presentazione del documento del 200 che verra donato allArchivio di Stato di Piacenza

Durante l’annuale seduta scientifica della Deputazione di storia patria per le province parmensi, sezione di Piacenza che si è tenuta al PalabancaEventi, Carlo Emanuele Manfredi ha ricordato il socio Ersilio Fausto Fiorentini

Anche una pergamena del Duecento protagonista dell’annuale seduta della sezione di Piacenza della Deputazione di Storia Patria che si è tenuta - presieduta dal presidente di sezione Valeria Poli - nella Sala Panini del PalabancaEventi di via Mazzini, gentilmente concesso dalla Banca di Piacenza.
L’incontro ha preso l’avvio con i saluti di Angelo Ghiretti, presidente della Deputazione di Storia Patria per le Province Parmensi. Il presidente onorario Carlo Emanuele Manfredi, ha quindi tratteggiato la vicenda biografica e professionale di Ersilio Fausto Fiorentini, recentemente scomparso, da sempre impegnato sul fronte della storia del giornalismo in sede locale, con particolare attenzione al versante cattolico.

Le relazioni, che saranno pubblicate sulla rivista ufficiale del prossimo anno, hanno preso avvio dalle considerazioni di Edoardo Castignola intorno ad una Decollazione di Santa Caterina, perduto dipinto del primo Cinquecento già in San Giovanni in Canale, attraverso un controllo delle fonti documentarie ed iconografiche che hanno messo a confronto opere coeve. Clotilde Fino si è invece occupata di un personaggio misterioso della famiglia Farnese: Caterina, figlia di Ranuccio II, carmelitana scalza.
Enrico Fuselli, socio della Deputazione di Storia Patria per l’Umbria, ha presentato una relazione sull’attività della Guardia doganale (l’antenata della Guardia di Finanza) nella provincia di Piacenza dal 1862 al 1881.
Anna Riva, direttrice dell’Archivio di Stato, ha - come accennato sopra - presentato la donazione di una pergamena duecentesca all’Archivio di Stato di Piacenza.
L’incontro è stato l’occasione per la presentazione della rivista “Archivio Storico per le Province Parmensi”, che raccoglie i contributi che avrebbero dovuto essere presentati nell’autunno 2020.

Mario Genesi ha dal canto suo presentato un contributo dedicato al Trattato di Canto (1795) di Filippo Trisobio per il soprano monticellese Brigida Giorgi Banti - Esecuzioni cameristiche collaterali alle interpretazioni teatrali del soprano: accademie private per ecclesiastici o diplomatici a Vienna, Bologna e Roma e concerti operistici pubblici a Londra per i reali inglesi.
Valentina Cinieri ha spostato l’attenzione sulla ricostruzione del paesaggio del lavoro nella Valtidone piacentina attraverso le fonti documentarie.
Valeria Poli ha trattato infine il ruolo della Deputazione di Storia Patria nelle commissioni conservatrici dei monumenti a Piacenza tra XIX e XX secolo.

Pubblicato il 2 novembre 2022

Nella foto, un momento della presentazione del documento del 200 che verrà donato all’Archivio di Stato di Piacenza.

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  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

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    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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