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Galleria Alberoni, l'8 evento di chiusura delle festività




 Appartamento Cardinale Anticamera
 

Dopo l’ottimo riscontro dell’iniziativa culturale di domenica scorsa 1° gennaio (tutti esauriti i posti per la visita guidata dedicata al tema del tempo e foltissimo pubblico per il primo concerto per la pace), domenica  8 gennaio va in scena l’evento conclusivo del calendario culturale proposto dalla Galleria Alberoni per le festività natalizie: un pomeriggio che prevede alle ore 16 una visita guidata alla scoperta dei capolavori del Collegio e della Galleria con ingresso ridotto (€. 6,00) e alle ore 18 un secondo e nuovo concerto per la pace a cura dell’Accademia della Musica di Piacenza e ancora una volta con la collaborazione del Piccolo Museo della Poesia.
Dalle ore 15.30 alle ore 18 sarà inoltre visitabile la mostra costruttori di pace con i ritratti di dieci Premi Nobel per la Pace e due Pontefici, realizzati da Franco Scepi, rivelati al pubblico per la prima volta in assoluto. (Ingresso €. 3,00)

La visita guidata
Ingresso ridotto €. 6,00 senza prenotazione fino a esaurimento dei posti disponibili
Il percorso guidato accompagnerà alla scoperta dei capolavori artistici custoditi nell’Appartamento del Cardinale e nella pinacoteca sovrastante la Sala degli Arazzi che accoglie una delle più importanti collezioni italiane di arazzi del Cinque e Seicento. L’itinerario svelerà anche la Biblioteca monumentale, l’aula di fisica con il Museo degli strumenti scientifici e accompagnerà attraverso la mostra Costruttori di pace.

Il concerto per la pace
Ingresso libero e gratuito
Alle ore 18 nella Sala degli Arazzi andrà in scena il secondo e nuovo concerto intitolato Il tempo della pace, a cura dell’Accademia della Musica di Piacenza, con la partecipazione del Piccolo Museo della Poesia.
Per questo secondo concerto il programma musicale prevede l’esecuzione di brani ispirati al tema della pace, ma anche componimenti musicali provenienti dai paesi di origine di alcuni Premi Nobel per la pace e dei due Pontefici i cui ritratti sono esposti nella mostra in corso alla Galleria Alberoni e intitolata costruttori di pace.
Il Piccolo Museo della Poesia invece proporrà, tra prosa e poesia, le parole dei costruttori di pace raffigurati nei ritratti di Franco Scepi.


Accademia della Musica di Piacenza
L'Accademia della Musica nasce a Piacenza nel 1992 da un'idea di Elena e Carla Gobbi, diplomate rispettivamente in pianoforte e violino in Conservatorio. I corsi sono aperti a tutti coloro che manifestino un interesse alla musica senza preclusioni di età o genere musicale.
Dopo l'apertura delle prime classi ad indirizzo classico, il team docenti si è ampliato per rispondere all'esigenza di inserire anche strumenti di musica leggera. L’Accademia organizza inoltre concerti e manifestazioni musicali durante l’anno accademico, vacanze studio d’estate.

Il Piccolo Museo della Poesia
Il Piccolo Museo della Poesia è il luogo della consonanza tra Arte e Poesia; ha sede nella Chiesa di San Cristoforo, architettura barocca di stupefacente bellezza, la cui cupola è frutto del genio di Ferdinando Galli Bibiena.
Per quanto concerne la collezione museale, essa è costituita da poesie inedite, lettere autografe, libri di poesia di assoluta rarità, riviste letterarie introvabili, installazioni, quadri, sculture, opere di poesia visiva, lineare, concreta.
All’interno dell’oratorio di San Cristoforo, adiacente alla chiesa, è contenuta una fornitissima biblioteca di poesia contemporanea (ma non solo) sia italiana, sia straniera.


La mostra costruttori pace
Galleria Alberoni, 18 dicembre 2022 ‐ 5 febbraio 2023
Promossa da Opera Pia Alberoni, in collaborazione con l’Associazione Gorbachev e il Segretariato Permanente dei Premi Nobel per la Pace, presenta le dodici tele dell’artista Franco Scepi, esposte al pubblico in prima assoluta, con dodici costruttori di pace la cui biografia, il cui impegno e sacrificio per la costruzione della pace nel mondo, si fanno segno di speranza per ciascun uomo.
Una mostra proposta pertanto non solo agli appassionati di arte contemporanea, ma anche a tutti cittadini, con la quale gli Enti promotori vogliono contribuire alla riflessione sul delicato tema della convivenza pacifica nel mondo.
L’esposizione sarà visitabile ogni domenica fino al 5 febbraio 2023, dalle ore 15.30 alle ore 18.
Dieci Premi Nobel e due Pontefici
I costruttori di pace ritratti da Franco Scepi sono i seguenti:
Mickail Gorbaciov, premio Nobel nel 1990, Rigoberta Menchù, premio Nobel nel 1992, Adolfo Maria Pérez Esquivel, premio Nobel nel 1980, Joseph Rotblat, premio Nobel nel 1995, Betty Williams, premio Nobel nel 1976, Lech Walesa, premio Nobel nel 1983, Tenzin Gyatso, premio Nobel nel 1989, Shimon Peres, premio Nobel nel 1994, Mairead Corrigan, premio Nobel nel 1976, Jody Williams, premio Nobel nel 1997, Carol Wojtyla canonizzato il 27 aprile 2014, e Jorge Mario Bergoglio, eletto Pontefice il 13 marzo 2013.

Le ragioni di una mostra
In un momento drammatico della storia mondiale segnata da quella che Papa Francesco ha chiamato la “terza guerra mondiale a pezzi”, le dodici tele dell’artista Franco Scepi, esposte al pubblico in prima assoluta, ritraggono dodici costruttori di pace la cui biografia, il cui impegno e sacrificio per la costruzione della pace nel mondo, si fanno segno di speranza per ciascun uomo.
Una mostra proposta pertanto non solo agli appassionati di arte contemporanea, ma anche a tutti cittadini, con la quale gli Enti promotori vogliono contribuire alla riflessione sul delicato tema della convivenza pacifica nel mondo.
L’uomo della Pace: la tela originaria del 1977, le più recenti serigrafie e una scultura
Esposta in mostra anche la tela originaria con L’uomo della Pace, realizzata, a olio su tela, nel 1977, da Franco Scepi, dopo l’incontro con Carol Wojtyla. Si tratta della prima raffigurazione dipinta dall’artista di un’immagine divenuta ben presto molto popolare.
Al suo fianco le quattro più recenti elaborazione dell’immagine dell’uomo della pace: quattro serigrafie su cartoncino dipinte e colorate a mano dall’artista con vernici acriliche.
Completa la mostra l’esposizione della scultura in acciaio corten, progetto dell’opera/monumento, di 3 metri di altezza, installata nel giardino della Abbazia di San Colombano a Bobbio, inaugurata il 23 novembre 2017, in concomitanza con le celebrazioni della Solennità dedicata al Santo.

Pubblicato il 4 gennaio 2023

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Sottocategorie

  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

    uslam


    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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