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«Musiche e parole di legalità», reading musicale al Teatro Filodrammatici

Chiaravalle Shell

Va in scena al Teatro Filodrammatici di Piacenza lunedì 16 gennaio alle ore 10 “Musiche e Parole - Le storie di chi non si arrende alle mafie”, a cura del gruppo musicale DescargaLab con letture di Nicola Cavallari. Un reading musicale rivolto alle scuole secondarie di 1° grado e superiori proposto da Comune di Piacenza e Libera con Teatro Gioco Vita. La partecipazione è gratuita, con prenotazione obbligatoria da effettuare contattando l’Ufficio Scuola di Teatro Gioco Vita (, tel. 0523.315578).

DescargaLab è un laboratorio musicale che da sempre unisce passione per il mondo dei ritmi e impegno civile, soprattutto sui temi della multiculturalità e della legalità. Un gruppo legato alle esperienze del progetto Scampia Trip, della rete della Nuova cooperazione organizzata e di tante altre storie del Sud che (R)esiste, che in questi anni hanno portato in varie forme a Milano e in genere nel nord insieme al gruppo di giornalisti e professionisti milanesi di Scampia Italia. Muovendosi tra musica e teatro con il Laboratorio Balrog di Gaetano Ievolella, a partire dal 2015 in collaborazione diretta con le realtà che animano la primavera civile nell’area tra Caserta e il nord di Napoli raccontano “TuttaNataStoria” (la musica e le parole sono raccolte in un CD uscito nella primavera del 2017) con l’obiettivo di far conoscere la nuova (r)esistenza attraverso il blues di Pino Daniele e la lotta di chi non si arrende alle mafie. La collaborazione con il consorzio N.C.O. - Nuova Cooperazione Organizzata (quelli di “Facciamo un pacco alla camorra”) è sfociata nel novembre 2019 nella produzione del cd “Nuovo Casino Organizzato”, con i primi cinque brani che coniugano ritmi caraibici e temi sociali.
Nel reading “Musiche e parole di legalità” all’esperienza di DescargaLab si unisce quella dell’attore e regista Nicola Cavallari, che a partire da questo progetto condurrà un laboratorio teatrale con due classi di scuola superiore.

Dall’appuntamento del 16 gennaio prende il via infatti un progetto di educazione alla legalità proposto da Libera con Teatro Gioco Vita che proseguirà con un laboratorio teatrale di due giornate, al termine del quale si terrà una performance finale aperta al pubblico in programma il 7 febbraio alle ore 20.30 al Teatro Gioia. Sono state coinvolte le classi 2G e 4D Linguistico del Liceo Gioia di Piacenza.
I ragazzi e le ragazze arriveranno a raccontare altre storie di altri testimoni di legalità, a modo loro, con le parole che avranno scelto sceglieranno durante il percorso laboratoriale. Una lettura scenica in cui le classi partecipanti al laboratorio saranno impegnate direttamente in ogni fase della messa in scena, dimostrazione del lavoro fatto insieme e occasione per comunicare l’esperienza alla città.
Il progetto ci conduce così circolarmente a un nuovo momento pubblico come quello che aveva dato il via al percorso: chi ha ascoltato storie di legalità diventa a sua volta capace di raccontare storie di legalità, in una sorta di passaggio di testimone grazie al quale i ragazzi e le ragazze diventano essi stessi capaci di mettere in atto un evento pubblico con l’obiettivo di educare alla legalità la comunità cittadina in cui vivono e in cui è inserita la loro scuola.
Tutte le attività del progetto, inserite nel programma “La cultura della legalità” a cura di Comune di Piacenza e Libera e fortemente voluto dall’assessora Serena Groppelli, sono gratuite.

Nella foto, il gruppo musicale DescargaLab che insieme a Nicola Cavallari sarà protagonista dell'evento.

Pubblicato il 13 gennaio 2023

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  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

    uslam


    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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