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Verso l'8 marzo: iniziative nel fine settimana

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Per omaggiare la Giornata internazionale della donna la Lega Italiana Lotta ai Tumori di Piacenza, in unione col Rotary Farnese e col sostegno della Commissione Speciale della Consulta delle Elette del Comune di Piacenza e dell’Associazione Donne Medico, propongono due appuntamenti ad ingresso gratuito.

Spettacolo teatrale il 4 marzo

Sabato 4 marzo al Teatro Trieste 34  è in programma, ad ingresso libero,  “Scene da processo per stupro. Una riflessione sulla violenza del pregiudizio”. Lo spettacolo  è anticipato da un incontro, ore 20,  con le Elette del Comune di Piacenza che si tiene nella stessa sede: intervengono il Dott. Angelo Di Legge, vice Questore e dirigente della divisione anticrimine della Questura di Piacenza e il  Dr. Antonio Mosti psicoterapeuta.
Alle ore 21.00 lo Spettacolo teatrale. Al termine interverrà Micol Terni dell’Associazione Antiviolenza La città delle Donne di Piacenza.
Lo spettacolo è tratto dal primo processo per stupro ripreso in Italia dalle telecamere della Rai nel 1978. Venne mandato in onda l’anno successivo e fu seguito da 13 milioni di persone, la visione del documentario fu uno shock per i telespettatori. In seguito venne proiettato in molti paesi del mondo, ottenendo vari riconoscimenti tra cui il Prix Italia e addirittura il MOMA di New York ne conserva una copia negli archivi.
Questo processo ha contribuito a cambiare la legislazione e la storia italiane, seppur con molta lentezza: nel 1981 viene abolito il matrimonio riparatore per chi subisce violenza carnale e solo nel 1996 lo stupro diventa reato contro la persona e non più contro la morale.
E’ un documento unico per quanto riguarda la storia del femminismo, della televisione e dell’intera società italiana, testimonia infatti la mentalità secondo la quale la vittima è moralmente colpevole.
Dopo oltre 40 anni dal processo Stella Piazza e Filippo Arcelloni hanno deciso di riprendere il documentario e realizzare uno spettacolo teatrale dal forte impegno civile, con l’obiettivo di non dimenticare mai ciò che è stato, per avere chiaro il presente e tracciare un cammino di presa di coscienza all’interno del pensiero collettivo.
Una lotta al giudizio facile che, nonostante tutte le conquiste fatte, continua ad aleggiare ed è la ragione principale per cui tante donne non denunciano i partner violenti: sentono il peso di una colpa che non hanno e provano vergogna.
 Gli attori in scena: Paola Anaclerio - Mauro Barilati - Monica Baucia - Ornella Bergonzi - Chiara Borrelli - Monica Cappelli - Claudia Cigognini - Federica Codini - Francesca Conforti - Vania Ferri - Uberto Galleani – Ilaria Guglielmetti - Matteo Milza – Paola Prandini

Domenica 5 marzo concerto

Domenica 5 marzo al teatro  San Matteo alle ore 17.30 è in programma “Alice, Irene, Lili Marleen e La Donna Cannone”: un concerto-spettacolo, ingresso libero, che vede salire sul palco il gruppo piacentino  “Quattro Amici al Bar”,   composto da Carlo Civetta voce e chitarra, Alessandro Caffarena chitarra, Vincenzo Mattiello batteria e seconda voce, Mario Scaletti chitarra, saxofono, armonica, banjo, aerophone e cuore della band.

Nella foto, la presentazione delle iniziative per la Giornata della donna in sala consiliare a Piacenza. Sono intervenuti: l'assessora alle Pari Opportunità Serena Groppelli, la presidente della Commissione delle Elette Gloria Zanardi, la consigliera comunale Margherita Lecce, il presidente Lilt e Rotary Farnese Franco Pugliese, il vice questore e dirigente della Divisione Anticrimine Angelo Di Legge, lo psicoterapeuta Antonio Mosti, il musicista Mario Scaletti, l'organizzatrice Stella Piazza e il regista Filippo Arcelloni.

Pubblicato il 1° marzo 2023

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  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

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    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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