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Galleria Alberoni, appuntamento il 19 e il 26 marzo

ECCE HOMO

Dopo le puntate della serie I colori dell’arte dedicate al rosso e al verde, andate in onda su RAI 5, nell’ambito del programma Art Night condotto dal noto attore Neri Marcorè, che hanno visto l’Ecce Homo di Antonello da Messina e l’Erbario dipinto di Fra Zaccaria tra i capolavori protagonisti, vanno in scena alla Galleria Alberoni due appuntamenti speciali che permetteranno ai visitatori e al pubblico interessato di vedere dal vivo e approfondire la conoscenza di questi straordinari gioielli del patrimonio del Collegio Alberoni, in una mini rassegna intitolata I colori dell’arte dal vivo.
A entrambi gli appuntamenti di domenica 19 e 26 marzo si accede senza prenotazione e fino a esaurimento dei posti disponibili.

Domenica 19 marzo
I segreti non visibili dell’Ecce Homo di Antonello da Messina
Visita guidata e conversazione
Alle ore 16 si terrà la tradizionale visita guidata al patrimonio storico artistico e scientifico del Collegio e della Galleria Alberoni che si soffermerà naturalmente anche sull’Ecce Homo di Antonello da Messina, vera perla della collezione alberoniana.
Per l’occasione l’ingresso è ridotto: €. 6,00.
Alle ore 17.30, al termine della visita guidata, si terrà una conversazione intitolata I segreti non visibili dell’Ecce Homo di Antonello da Messina: impronte, preparazione, colori, tecnica, a cura Francesca De Vita, restauratrice intervenuta a RAI 5 per raccontare alcuni segreti della straordinaria tavola di Antonello da Messina.
I partecipanti alla visita guidata delle ore 16 accedono gratuitamente alla conversazione.
Per chi volesse partecipare alla sola conversazione è previsto un biglietto di ingresso di €. 2,00.

I segreti non visibili dell’Ecce Homo di Antonello da Messina.
Di chi sono le due impronte fotografate sotto la pellicola pittorica? Quali colori utilizzava Antonello? Come preparava le sue tavole colui che venne definito dal figlio Jacobello “pittore non umano”? Come ha dipinto Antonello i sottili filamenti della barba e dei capelli? Quali erano i segreti della sua tecnica pittorica? Come cercava e preparava le sue tavole? Come si è conservato fino a oggi l’Ecce Homo e grazie a quali restauri? Quali gallerie hanno scavato i tarli nella tavola di legno? Quali sono oggi le sue condizioni di salute? Sono queste alcune delle domande a cui risponderà la conversazione di Francesca De Vita. La restauratrice, che si occupa costantemente e da quasi vent’anni delle condizioni conservative della delicata tavola, si avvarrà della proiezione di immagini che permetteranno di accedere a segreti relativi al capolavoro di Antonello e alla storia del dipinto, non visibili a occhio nudo, ma rivelati dalle sofisticate indagini non invasive condotte negli anni scorsi sull’opera, nell’ambito del progetto E-RIHS.it (European Research Infrastructure for Heritage Science) da CNR-IFAC di Firenze, INFN-CHNet di Firenze da INFN-CHNet di Bologna e CNR-ISTI di Pisa. Tutti i dati ricavati dalle ricerche sono stati caricati sul modello 3D: è la prima volta che si concretizza questa possibilità di lettura tridimensionale dei diversi aspetti diagnostici su un'opera d'arte.
Una parte del prezioso materiale inerente le indagini scientifiche è stato tradotto in formato multimediale ed è disponibile presso la Cappella dei Missionari e la Sala degli Arazzi per aiutare il pubblico a conoscere del dipinto quanto non è immediatamente percepibile.


Domenica 26 marzo, ore 16

Domenica 26 marzo  alle ore 16, si terrà invece una visita guidata tematica speciale che, oltre a permettere la visione dei tesori principali del Collegio e della Galleria Alberoni (la collezione di arazzi, l’Appartamento del Cardinale con l’Ecce Homo di Antonello da Messina, la biblioteca monumentale, la sezione scientifica), si concentrerà sullo straordinario patrimonio naturalistico lasciato al Collegio Alberoni da Fra Zaccaria da Piacenza (1722-1814), frate francescano e studioso di botanica farmaceutica,
Sarà Maria Rosa Pezza, ricercatrice di storia al Collegio Alberoni, colei che ha presentato l’Erbario dipinto nella puntata dedicata al colore verde in onda su Rai 5, a mostrare al pubblico i gioielli botanici e artistici che costituiscono la biblioteca di Fra Zaccaria.
Insieme all’Erbario dipinto, uno dei tesori più preziosi del patrimonio alberoniano, con 148 pagine dedicate a specie e genere diversi, tutte con proprietà officinali, sarà svelato e presentato ai visitatori l’Hortus Siccus, uno straordinario compendio di piante raccolte, essiccate e incollate da Fra Zaccaria con qualche procedimento segreto che le ha mantenute integre fino ad oggi: 172 carte per il primo volume e 135 per il secondo erbario.
Saranno inoltre presentati: gli Erbari dipinti di Giovanni Battista Morandi, pittore e botanico milanese della prima metà del XVIII secolo, noto in modo particolare come iconografo dell’orto botanico di Torino del quale, nella biblioteca alberoniana, sono presenti le due edizioni dell’“Historia botanica practica seu Plantarum” (1744 e 1761) oltre a sei volumi manoscritti in folio; tre preziosi quadretti, uno dipinto, gli altri due contenenti epidermidi vegetali lavorate dallo stesso fra Zaccaria, i due volumi della “Collectio Plantarum” con 454 tavole di schizzi e disegni di piante realizzate a penna che completano la dotazione di manoscritti di botanica appartenuta a Fra Zaccaria.

Pubblicato il 14 marzo 2023

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  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

    uslam


    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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