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«Verdi rimarrà immortale grazie alle musiche che ci ha lasciato»

 Marzio Dallagiovanna Leonid Popov Maria Antonietta Sforza Fogliani Pietro Boselli e Carlo Loranzi

Il presidente Gorbaciov e il presidente Sforza: due personalità - pur nei diversi ruoli e contesti - speculari. Ne è convinto Marzio Dallagiovanna, presidente della Fondazione Gorbaciov e vicepresidente del Segretariato permanente dei Nobel per la Pace, le due associazioni che hanno donato alla Banca di Piacenza, in omaggio a Corrado Sforza Fogliani, la preziosa opera d’arte “Verdi è vivo”, realizzata nel 2012 da Franco Scepi. Opera consegnata al vicedirettore generale dell’Istituto di credito Pietro Boselli, presente la moglie del compianto presidente Maria Antonietta De Micheli, nel corso della serata che si è tenuta nella Sala degli Arazzi del Collegio Alberoni, con l’applaudito concerto “Piacenza: Verdi è vivo” a cura del Centro artistico musicale San Lorenzo.

«Persone di profonda cultura e umanità - ha argomentato il dott. Dallagiovanna -, di grande visione politica, mai sedotte dal potere, indissolubilmente legati alla loro terra, inflessibili con se stessi e severi, ma comprensivi, con gli altri. Per me sono stati 30 anni di collaborazione con Gorbaciov, molti meno con Corrado Sforza, ma dopo il suo ingresso nel Segretariato mondiale dei Premi Nobel per la Pace, la nostra conoscenza e la nostra amicizia si sono rafforzate e lui è stato un prezioso supporto e una puntuale guida, orgoglioso del fatto che un’organizzazione di tale livello fosse stata trasferita da Roma a Piacenza. Sono convinto che i due presidenti, se avessero potuto frequentarsi, sarebbero diventati sinceri amici. Entrambi ci hanno lasciato da poco tempo, ma l’orgoglio e il privilegio di averli conosciuti è più forte del grande rimpianto».

Il presidente del Collegio Alberoni Giorgio Braghieri ha, nel suo intervento di apertura, reso omaggio all’avv. Sforza: «Una persona alla quale dobbiamo tutti molto, che ha sempre tenuto alto il nome di Piacenza, che tanto si è prodigato in molti settori, economico, culturale, sociale; come le sue musiche hanno reso Verdi immortale, così per noi Corrado rimarrà indimenticabile per il tanto che ha fatto e per il tanto che è rimasto di quello che ha fatto».
Parole di stima nei confronti del presidente Sforza sono venute anche da Leonid Popov, interprete e consulente di Gorbaciov.

Carlo Loranzi, dal canto suo, ha ricostruito alcuni passaggi importanti della vita di Verdi che ne decretano la piacentinità che - ha ricordato il vicedirettore della Banca Boselli nel ringraziare la Fondazione Gorbaciov e Franco Scepi per il significativo dono ricevuto - «il presidente Sforza ha sempre difeso per il bene di Piacenza, città che amava e che, sia con la Banca, sia con iniziative personali, ha sempre cercato di far crescere».
Dopo il saluto del vicesindaco di Piacenza Marco Perini (il Comune di Piacenza-Città dei costruttori di pace ha dato il patrocinio dell’iniziativa insieme al Conservatorio Nicolini), l’artista Franco Scepi ha ricordato la circostanza da cui era nata l’idea del dipinto (una domenica dell’anno 2012, all’uscita dalla messa serale celebrata nella chiesa di San Donnino, il presidente esecutivo dell’Istituto di credito di via Mazzini incontrò Scepi, al quale confidò la sua volontà di restituire al grande compositore Giuseppe Verdi la verità storica legata a Piacenza e ai tanti luoghi frequentati in modo permanente dal Maestro) e spiegato il contenuto del dipinto (tela che è rimasta nello studio milanese del pittore senza essere mai svelata): che «oltre a raffigurare il maestro Giuseppe Verdi, rappresenta un incipit unico e creativo, mai visualizzato in un quadro: il simbolo dell’hashtag, ovvero il cancelletto in uso nel web, per segnalare ciò che non si deve dimenticare».

Molto applaudito il concerto lirico vocale che ha visto protagonisti l’Ensemble cameristico dell’Orchestra Farnesiana diretta da Gianluca Feccia, l’organista Leonardo Calori, Giulia Lanati al violoncello, la soprano Svetlana Kalinichenko, il basso Julius Loranzi e il Coro degli allievi del Conservatorio Nicolini. Questo il programma eseguito: Romanza da camera “Non t’accostare all’urna” (basso); Otello, “Ave Maria” (soprano); I Masnadieri “Preludio” (pianoforte, violoncello solista); La Forza del destino “Pace, pace, mio Dio” (soprano), “La vestizione” (organo, soprano, basso), “La vergine degli angeli” (coro, basso, soprano).

In occasione della serata verdiana, la Galleria Alberoni ha proposto, in anteprima, una visita guidata speciale alla perla della sua collezione l’Ecce Homo o Cristo alla colonna, capolavoro di Antonello da Messina, e all’Appartamento del Cardinale che custodisce ed espone in un allestimento rinnovato e inaugurato nel marzo 2022, i dipinti più antichi e preziosi della collezione del cardinale Giulio Alberoni.

Nella foto, da sinistra Marzio Dallagiovanna, Leonid Popov, Maria Antonietta Sforza Fogliani, Pietro Boselli e Carlo Loranzi.

Pubblicato il 29 aprile 2023

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  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

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    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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