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Carissimi confratelli, carissimi fratelli e carissime sorelle

Sono onorato di comunicare che il Santo Padre Francesco ha nominato il Reverendo Monsignor Adriano Cevolotto, del clero di Treviso, nuovo Vescovo di Piacenza-Bobbio
Egli è nato il 24 aprile 1958 a Treviso. È stato ordinato presbitero il 26 maggio 1984. Ha conseguito la Licenza in Teologia sistematica presso la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale.
È stato vicario parrocchiale, educatore e Rettore nel Seminario vescovile. È stato parroco per diversi anni e dal 2014 riveste il ruolo di Vicario Generale.

Al caro fratello Vescovo Adriano va il saluto mio personale, insieme a quello dei sacerdoti e diaconi, dei membri della Vita consacrata, dei fedeli della comunità ecclesiale e di tutti i cittadini di Piacenza e del territorio diocesano.
Lo accogliamo con grande gioia e gli diciamo: “Benvenuto nel nome del Signore”.
Da questo momento gli garantiamo la nostra quotidiana preghiera per sostenerlo nella missione che il Signore Gesù, Pastore dei pastori, ha affidato alla Chiesa, mandata ad annunciare e testimoniare l’amore di Dio che vuole salvi tutti gli uomini.
Gli assicuriamo la nostra disponibilità a lavorare con lui per l’importante missione di Pastore di questa Chiesa.

Il popolo piacentino ha una lunga storia di fede, di vita buona, di carità vissuta nel quotidiano, di laboriosità e di intraprendenza.
In questo periodo così tribolato a causa della pandemia i piacentini hanno saputo dimostrare una grande solidarietà e una straordinaria generosità che sono le premesse per una rigenerazione della vita della nostra comunità.
Proprio oggi, alle ore 11, a nome della Diocesi ho firmato un Protocollo con il Sindaco di Piacenza, con la Fondazione Piacenza e Vigevano, con Crédit Agricole Italia e con la Fondazione Caritas Diocesana: viene messo a disposizione un cospicuo fondo sociale per rispondere in modo coordinato alle molte situazioni di difficoltà in cui si trovano persone e famiglie. Questa firma, prevista da tempo, è il mio ultimo atto ufficiale come vescovo titolare di questa Chiesa.
Ringrazio la divina Provvidenza che ha voluto che l’ultimo mio atto riguardasse la collaborazione, la solidarietà, la carità.
Sono certo che il Vescovo Adriano si inserirà in questo cammino e troverà una Chiesa, una città e un territorio disponibili a operare per il bene di tutti.

L’avvicendamento di un Pastore è come un nuovo inizio, è l’occasione di una rinnovata disponibilità alla volontà del Signore e alla crescita di appartenenza alla Chiesa diocesana, con la partecipazione convinta da parte di ogni fedele alla vita della comunità.
Siamo tutti al servizio di Gesù Cristo, del suo Vangelo e del bene degli uomini e delle donne di questa bella comunità.

In attesa dell’ingresso canonico del nuovo Vescovo, che assume anche il titolo di Abate di san Colombano, la Congregazione per i Vescovi, con apposito Decreto, mi ha nominato Amministratore Apostolico.
Ringrazio il Santo Padre e la Congregazione per i Vescovi per la fiducia accordatami e mi accingo fin d’ora ad assumere il compito di Amministratore Apostolico della Diocesi di Piacenza-Bobbio.
Porgo il mio affettuoso e riconoscente saluto al Santo Padre Francesco per l’attenzione e la benevolenza che ha mostrato a me e alla nostra comunità in tante occasioni.
Non possiamo dimenticare l’udienza speciale che concesse ai nostri giovani il 28 agosto 2013 nella Basilica di san Pietro, dopo appena pochi mesi dal’inizio del suo Pontificato.
Insieme alla gratitudine, assicuriamo a Francesco la nostra preghiera e il nostro affetto.

Esprimo la mia commossa gratitudine all’amata Chiesa di Piacenza-Bobbio, ai cari piacentini e alle care piacentine, ai sacerdoti e diaconi, a tutte le autorità civili e militari con cui ho avuto il piacere di collaborare.
Se qualcosa ho dato, moltissimo ho ricevuto. Grazie di cuore!

Come già sapete, era mia intenzione di restare a Piacenza in questa ultima tappa della mia vita.
Oggi, ancora dentro alla pandemia e alle sue conseguenze, sento il dovere di confermare la mia intenzione. Finito il mio compito di Amministratore Apostolico, mi dedicherò maggiormente alla preghiera e sarò disponibile per quei servizi che ogni sacerdote è chiamato a fare.

A tutti desidero far pervenire il mio abbraccio affettuoso, in particolare a tutte le persone che hanno sofferto e tribolato in questo difficile periodo.
Vi assicuro la mia preghiera, che da ora diventerà ancora più intensa.

A Maria Santissima, che oggi veneriamo con il titolo di Madonna del Carmelo e qui in Cattedrale veneriamo con il titolo di Madonna del popolo, e ai nostri santi patroni Antonino e Colombano, a san Gianelli e al Beato Scalabrini affidiamo il nostro Papa Francesco, il nostro Vescovo Adriano e l’amata Chiesa di Piacenza-Bobbio.

+ Gianni Ambrosio

Piacenza, 16 luglio 2020
Memoria della Beata Vergine del Carmelo

Pubblicato il 16 luglio 2020

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Treviso, 16 luglio 2020
Memoria della Beata Vergine del Monte Carmelo

Alle sorelle e ai fratelli in Cristo della Chiesa che è in Piacenza-Bobbio
Vi raggiunga il mio cordiale e trepidante saluto nel momento dell’annuncio della mia nomina a Vescovo di Piacenza-Bobbio.
Quello che sta accadendo è motivo di sorpresa, di curiosità e di attesa. Per quanto mi riguarda mi sto comprendendo dentro alla logica della chiamata.
Oggi il Risorto si affaccia alla mia esistenza di prete con una nuova vocazione: una chiamata a seguirlo che prevede un lasciare ed insieme è accompagnata da una promessa. La promessa di un centuplo.
Ma questo centuplo c’è già! Siete voi. La promessa la vivremo insieme. La promessa del Signore è una Chiesa con una lunga storia sulla quale desideriamo costruire il futuro in una memoria grata (Evangelium Gaudium 13).

Stiamo uscendo da un tempo di prova che ci sta trasformando. Che ha messo in discussione ulteriori certezze oltre a quelle smarrite in questo tempo di radicali e repentine trasformazioni.
Ed è proprio in questo tempo singolare che il Signore mi ha chiamato ad esservi pastore, imparando da capo con voi ad essere discepolo, con in cuore la certezza che Egli non farà mancare ciò di cui c’è bisogno: la gioia (del Vangelo), la fiducia e la speranza per saper osare. Per questo Egli ci ha affidati gli uni agli altri.

Giungo tra voi e trovo una comunità cristiana e presbiterale segnata dal lutto. Ma allo stesso tempo segnata e rafforzata dalla testimonianza di carità e di dedizione di tante persone.
Il mio saluto va innanzitutto a chi è stato attraversato nella propria carne e nei propri affetti dalla sofferenza e dal dolore.

Il saluto pieno di sincera gratitudine al Vescovo Gianni che mi ha preceduto e dal quale raccoglierò la passione per Gesù e il suo Vangelo e il testimone della fedeltà apostolica.

Il saluto, nell’attesa di incontrarci, a tutti e, idealmente, a ciascuno.
In particolare al presbiterio, ai diaconi permanenti, a coloro che testimoniano in un preciso carisma la vita consacrata. Il mio ricordo va ai Fidei Donum e ai tanti missionari e missionarie laici e religiosi sparsi nel mondo.

Un saluto cordiale ai giovani e tra questi ai seminaristi e a quanti stanno dando ascolto a domande di senso, ad interrogativi vocazionali.
Un saluto ai genitori che in questo periodo hanno sperimentato, in un contesto straordinario, il peso e la gioia della responsabilità educativa. Agli sposi felicemente confermati nella promessa di amore, come pure a quelli smarriti e che stanno cercando di ritrovarsi.

Non vorrei dimenticare nessuno.
E perciò il mio pensiero va anche a coloro che per vari motivi si sentono poco o per nulla partecipi della vita ecclesiale. A loro il mio cordiale saluto e l’auspicio che potremo percorrere insieme sentieri di umanità, che potremo pensare e condividere progetti di convivenza civile, sociale e culturale per aiutare la città e il territorio a ripartire con uno sguardo fiducioso verso una direzione da cercare insieme.

Vi confido che ho in cuore una gioia: pur non conoscendovi ancora, voi siete entrati nella mia preghiera da tempo.
Da quando, giovane seminarista, sono stato invitato a pregare per quanti il Signore mi avrebbe fatto incontrare ed, eventualmente, avrebbe affidato al mio ministero. Per questa ragione mi siete già familiari e i nostri futuri incontri sono già stati preceduti e custoditi nella preghiera.

Se a papa Francesco va il ringraziamento per la fiducia riposta nella mia persona, non posso nascondere che in questi giorni è forte la consapevolezza della sproporzione tra ciò che sono e il compito che mi è affidato. Per questo motivo vi chiedo una speciale preghiera di intercessione, la chiedo in particolar modo alle persone anziane e ammalate la cui voce è ascoltata dal Padre che sta nei cieli.

E affido a Maria, che oggi veneriamo con il titolo di Vergine del Carmelo, ai SS. patroni Antonino, Giustina e Colombano e al beato vescovo Scalabrini il cammino che il Signore sta aprendo davanti a noi, certi che il suo buon esito dipenderà dal rimanere al nostro posto: dietro a Lui.

A presto!

d. Adriano Cevolotto

Pubblicato il 16 luglio 2020

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