«Ripartiamo da Foco»: il 26 incontro su Zoom
"Questa pandemia è giunta all'improvviso e ci ha colto impreparati, lasciando un grande senso di disorientamento e impotenza". Serve quindi "'l'esigenza di una nuova fraternità, capace di aiuto reciproco e di stima vicendevole": accogliendo l'invito lanciato da papa Francesco nel Messaggio per la prossima Giornata mondiale dei poveri - diffuso il 13 giugno scorso - il centro culturale Igino Giordani di Piacenza propone venerdì 26 giugno alle ore 18.15 un incontro-confronto sulla piattaforma digitale Zoom.
"Ripartiamo da Foco": prende spunto proprio dal soprannome che Chiara Lubich diede al giornalista e politico Giordani, considerato con lei cofondatore del Movimento dei Focolari, il tema dell'incontro, aperto alle 13 associazioni a lui intitolate sparse in Italia e a tutti coloro che hanno a cuore la costruzione, oggi più che mai, di una civiltà fondata sulla fraternità. Interverranno Alberto Lo Presti, direttore del Centro Igino Giordani di Roma, che più volte è stato ospite della nostra città, e Gennaro Piccolo, autore di un'antologia di pensieri di "Foco".
Per partecipare, le coordinate per accedere all'incontro su Zoom sono: Meeting ID: 812 2043 9931 Password: 508336
Politico, giornalista e uomo di pace
Giordani, morto nel 1980, fu tra i primi nel 1919 a rispondere all’ “appello ai liberi forti” lanciato da don Luigi Sturzo, fondatore del neonato Partito popolare. Già nel libro Rivolta cattolica (1925), un testo di accesa opposizione al dilagante sistema di potere fascista, afferma l’esigenza di fondare la convivenza umana sulla fraternità universale. Attraverso alcuni suoi libri apologetici afferma lo spirito di servizio e di carità che deve animare la politica e il potere. Membro dell’Assemblea Costituente e parlamentare della Camera dei Deputati per la Democrazia cristiana, lavorò per la pace in modo concreto: nei primi anni ’50 sapeva dialogare, dalle pagine dei giornali che dirige, con esponenti del mondo comunista, quale il direttore de “L’Unità” di Milano, Davide Lajolo, in anni in cui i comunisti sono scomunicati dalla Chiesa; alla fine della seconda guerra mondiale, nel ’45, si prodigò per salvare alcuni gerarchi fascisti dal linciaggio e dalle esecuzioni sommarie. Sua è la prima legge per l’obiezione di coscienza (1949), presentata assieme al socialista Calosso. Ancora è lui tra i primi ispiratori dell’Intesa parlamentare per la pace, con Parlamentari provenienti da diversi partiti (1951).
L’incontro con Chiara Lubich risale al 1948: ha 54 anni, è un uomo affermato in campo politico e culturale. Aderisce pienamente al Movimento dei Focolari. Nel 1953 lascia il Palazzo per dedicarsi alla edificazione di una cultura sociale e politica nuova, misurata su una dimensione più grande: la famiglia umana. È affascinato dalla radicalità evangelica della “spiritualità di comunione” da Chiara annunciata e vissuta. È in corso la causa di beatificazione.
Pubblicato il 25 giugno 2020.
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