Menu
logo new2015 ok logo appStore logo googleStore

«La notte degli Angeli. Voci di pace»: un crocevia di voci e di speranza

Voci di Pace 571

Una grande sinfonia tra cori, famiglie e associazioni, è stata “La Notte degli Angeli”, il 1 novembre, al teatro President di Piacenza. Sul palco si sono alternati il Coro della Scuola Giovanni Paolo II, diretto da Susan Bortolotti, i Tasti Neri sotto la guida di Caterina Granelli, la Schola Cantorum di Podenzano diretta da Edoardo Mazzoni, il Coro Voci Bianche Piacenza di Giorgio Ubaldi e il Coro delle Campanelle, formazione ucraina diretta da Natalija Kampo. Un mosaico di suoni e sensibilità che ha unito generazioni e culture, fondendo lingue e melodie in un unico messaggio: la pace.

Voci di Pace 143

Musica e parole

A condurre la serata, la giornalista di Telelibertà Nicoletta Marenghi, che ha saputo intrecciare i momenti musicali alle testimonianze. L’evento, promosso dal Forum delle Associazioni Familiari, Aerco (Associazione cori Emilia Romagna), Famiglia Piasinteina, Scuola Libera Giovanni Paolo II, Il Nuovo Giornale, Associazione Nazionale Famiglie Numerose e Fattore Famiglia, aveva un duplice obiettivo: sostenere i Cristiani di Terra Santa e la popolazione ucraina. Due terre ferite, due popoli che ancora oggi vivono il dolore della guerra, ma anche la forza della speranza.

Un piccolo segno di luce

Dopo l’ultimo applauso, il palco è diventato luogo di parola. I rappresentanti delle organizzazioni promotrici hanno condiviso pensieri e testimonianze. Tra gli interventi più sentiti, quello di Mario Scuderi, anima dell’iniziativa e coordinatore regionale dell’Associazione Nazionale Famiglie Numerose. Scuderi ha ricordato il ruolo dell’associazione, attiva su più livelli per promuovere la famiglia come “cellula fondante della società”, sottolineando come l’impegno verso chi desidera avere figli – in qualunque forma di unione viva la propria fede e il proprio amore – rappresenti una missione di speranza e di responsabilità. Ha poi proposto una riflessione profonda sul concetto di “guerra quotidiana”: non solo quella che si combatte nei teatri del mondo, ma anche quella che ciascuno affronta nel lavoro, nella casa, nelle relazioni. “Ogni giorno – ha detto – siamo chiamati a scegliere la pace, a costruirla con gesti piccoli ma tenaci”. Infine, ha descritto l’evento di Piacenza come un “piccolo segno di luce”. Una serata che - nelle sue parole - ha voluto restituire alla città un momento di unità e speranza.

Voci di Pace 528

Gratitudine e memoria

La conclusione è stata un intreccio di gratitudine e memoria: un riconoscimento speciale a don Davide Maloberti, per i suoi 25 anni di direzione del settimanale Il Nuovo Giornale. Una targa simbolica, ma anche un segno di affetto e stima per chi ha dato voce, per un quarto di secolo, alla comunità cattolica piacentina.
Al termine della serata “Dona nobis pacem”, un canto della tradizione cristiana, eseguito insieme da tutte le corali presenti, una significativa esecuzione che ha cantato la pace e, per un istante, il mondo è sembrato più vicino.

Riccardo Tonna

Nelle foto di Pagani, dall'alto i cori al concerto “La Notte degli angel” al President, il numeroso pubblico in sala e la consegna della targa a don Davide Maloberti direttore del settimanale diocesano Il Nuovo Giornale.

Pubblicato il 3 novembre 2025

Ascolta l'audio

Altri articoli...

  1. «Piacenza che scrive», il 19 Loredana Mosti alla Passerini Landi
  2. Alla Galleria Ricci Oddi un percorso in dieci tappe sull'arte del Ottocento
  3. Al Municipale va in scena «Cosa non si può dire» per la regìa di La Ricerca
  4. Formidabili quegli anni de «La Cronaca»
  5. Koons, Balla, Dalì, McCurry e Ghirri il grande contemporaneo emoziona l’Emilia
  6. La Filodrammatica Piacentina, 200 anni e non sentirli
  7. Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo
  8. «La notte degli Angeli. Voci di pace»: il 1° novembre al President
  9. Gregorio X, il Papa piacentino che unì le Chiese: una serata al Circolo dell’Unione
  10. Torna il Festival della Nebbia dall’1 al 22 novembre
  11. Ritornano le stagioni di teatro ragazzi
  12. «Se non ci fosse stata Cronaca»: il 29 ottobre al PalabancaEventi si presenta il libro di Emanuele Galba
  13. I duchi di Parma e Piacenza in un libro. «Il migliore? Francesco Farnese perché non mandò a morte nessuno»
  14. «L’essenza delle scelte»: la storia di due donne che affrontano anche il dolore
  15. Lunedì 27 ottobre al PalabancaEventi si celebrano i 200 anni della Filo
  16. Al President una commedia dialettale a favore della «Scuola libera Giovanni Paolo II»
  17. Artisti da tutto il mondo in arrivo a Piacenza per il Concorso Internazionale San Colombano
  18. Il Museo di Storia naturale apre a Palazzo Farnese: al via visite e attività didattiche
  19. Giampaolo Simi e Gianmarco Menga presentano i loro libri in Fondazione
  20. Al President il Festival della canzone dialettale

Sottocategorie

  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

    uslam


    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

    Ascolta l'audio

    Conteggio articoli:
    5

"Il Nuovo Giornale" percepisce i contributi pubblici all’editoria.
"Il Nuovo Giornale", tramite la Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici), ha aderito allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.

Amministrazione trasparente