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Mauro Steffenini, presidente dell'associazione internazionale Amici di San Colombano per l’Europa, presenta la seconda tappa del Cammino di San Colombano, dal lago di Como lungo il fiume Adda a Milano.

Dal lago di Como a Milano

Oltrepassata dunque la zona del Lario, si può presumere che il cammino di san Colombano sia proseguito fino al momento dell’incontro con i sovrani longobardi (Agilulfo e Teodolinda), dai quali l’abate ha ricevuto onorevole accoglienza insieme con l’invito a stabilirsi nel loro regno. Anche se non risulta con certezza dove sia avvenuto questo incontro – che verosimilmente non è stato occasionale, ma corrispondente alle intenzioni di Colombano – è ragionevole credere che esso sia avvenuto nella zona di Milano, essendo la città residenza abituale della corte longobarda, almeno al tempo di Agilulfo.
Si può allora ipotizzare che san Colombano abbia fatto la scelta di scendere da Lecco verso Milano seguendo per un tratto il corso del fiume Adda, l’emissario del lago che era lungamente navigabile, per poi abbandonarlo in prossimità di Milano puntando decisamente in direzione della città.
Si tratta di un itinerario – quello che dal lago di Como discende lungo la valle dell’Adda fino a raggiungere il Po – che nei secoli successivi sarà spesso seguito da pellegrini e viaggiatori provenienti dal lago di Costanza e dalla valle del Reno, fino a diventare una direttrice consueta nel viaggio dei pellegrini d’Oltralpe diretti a Bobbio sulla tomba di S. Colombano; come è provato tra l’altro dalla presenza lungo il tratto finale del fiume di luoghi di ospitalità gestiti dall’abbazia di Bobbio.
Ma anche nella parte iniziale del percorso che si snoda lungo l’Adda si incontrano, seguendo la bella pista ciclopedonale che costeggia tutto il corso del fiume, significative testimonianze di una risalente devozione a san Colombano. Così ad Arlate (in comune di Olgiate Calco), poco dopo l’uscita dal lago, dove si trova l’antica chiesa romanica intitolata in origine a san Colombano (ed ora congiuntamente ai santi Gottardo, abate di Cluny, e Colombano); chiesa collegata nel medioevo ad un monastero femminile cluniacense del luogo, dipendente da altro monastero di Milano.
Ancora più significativa è la testimonianza situata a Vaprio d’Adda di una chiesa del XII sec. intitolata a S. Colombano (forse risalente come fondazione al sec. VIII). Di grande interesse all’esterno sopra una porta laterale è l’immagine del Santo in un bassorilievo (probabilmente la più antica immagine esistente in Italia) mentre all’interno, nell’abside, si può ancora ammirare un affresco che lo raffigura fulvo e nella tipica iconografia irlandese, un unicum in Italia.

La prosecuzione del viaggio dall’Adda fino a Milano sarebbe così avvenuta seguendo la strada romana, la via Argentia (diretta ad Bergomum), che transitava anche per la località di Gorgonzola, tradizionale località di sosta e ristoro. Fortunatamente esiste accanto al tracciato stradale (la trafficata strada provinciale 525) anche la via d’acqua rappresentata dallo storico naviglio della Martesana, costruito alla fine del Medioevo, che da Vaprio conduce a Milano correndo per la maggior parte a fianco o a poca distanza dalla strada e che offre sulle sue sponde una sicura oltreché comoda e attraente pista ciclopedonale. Di qui la sua scelta per completare la proposta di itinerario colombaniano verso Milano.
Il percorso del naviglio Martesana, peraltro nel suo ultimo tratto oggi coperto, si conclude nella zona centrale di Milano in prossimità della grande basilica medievale di S. Marco, dove nel 2012 si è tenuta la solenne cerimonia religiosa per il XV Columban’s Day. Per coloro che intendono attraversare la città in bicicletta su pista ad essi dedicata si suggerisce una variane interamente ciclabile, dall’incrocio con Viale Monza raggiungendo l’antica Chiesa di San Babila e il Duomo nel cuore della città.

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Nelle foto: in alto, il percorso lungo il fiume Adda; sopra, la chiesa di San Colombano a Vaprio d'Adda.

Pubblicato il 20 marzo 2022

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