Gestire la separazione: la prof. Scabini il 21 in Fondazione

“C’è sempre uno dei due che ha preso l’iniziativa di separarsi, che si sente abbandonato o più tradito dell’altro. C’è la difficoltà dei figli a non schierarsi. La «presa in mezzo» è un rischio dietro l’angolo”.
Parlerà della separazione dalla prospettiva dei figli la professoressa Eugenia Scabini al convegno “La filiazione capovolta” promosso dalla sezione provinciale dei Giuristi cattolici in collaborazione con l’Università Cattolica di Piacenza martedì 21 marzo alle ore 15.15 all’auditorium della Fondazione in via Sant’Eufemia.

“È vero che è importante come si gestisce la separazione - evidenzia la professoressa Scabini, presidente del Comitato Scientifico del Centro di Ateneo Studi e Ricerche sulla Famiglia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano -: se gli ex coniugi mantengono nel tempo un aspetto collaborativo e si fanno carico insieme delle scelte fondamentali dei figli, è una modalità che certamente facilita l’assorbimento del trauma. Ma trauma rimane. Non si può pensare che non sia un evento traumatico per i figli e anche per gli adulti: vivono loro stessi un profondo senso di fallimento, che li può rendere ciechi nei confronti delle difficoltà dei figli. Quello che rimane come punto interrogativo per il figlio è il rapporto tra i due, perché la sua identità ha a che fare con questo. Tant’è che spesso i ragazzi si colpevolizzano della fine del matrimonio. Un lavoro da fare è aiutarli a capire che è una scelta autonoma dei genitori, che non ne sono responsabili”.

Leggi l’intervista a pagina 3 dell’edizione di giovedì 16 marzo 2017