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«Energia in comune»: un progetto che coinvolge tutte le principali istituzioni e realtà del territorio piacentino

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“Energia in comune” è il nome del progetto presentato ufficialmente il 2 marzo, nel Salone d’onore di palazzo Rota Pisaroni, in via Santa Eufemia, sede della Fondazione di Piacenza e Vigevano.
Si tratta di un fondo solidale per sostenere le persone in difficoltà con il pagamento delle bollette - ben mille le famiglie di città e provincia che potranno essere aiutate - e avviare un percorso di educazione e consapevolezza dei consumi per aiutare le famiglie in condizione di povertà energetica. Un fenomeno che, in Italia, tocca 2,2 milioni di famiglie che non possono provvedere ai propri bisogni energetici. Promotori dell’iniziativa sono Banco dell’energia, Fondazione di Piacenza e Vigevano, Diocesi di Piacenza-Bobbio, Caritas diocesana di Piacenza-Bobbio, Comune di Piacenza, Provincia di Piacenza, Camera di Commercio, Federconsumatori Piacenza, Crédit Agricole Italia e Banca di Piacenza.

Un supporto di vitale importanza

“Un progetto per contrastare la povertà”: così lo ha definito Roberto Reggi, presidente della Fondazione. “Con la finalità - ha proseguito - da un lato di supportare economicamente le famiglie in difficoltà di Piacenza e dintorni che saranno individuate attraverso la Caritas e i servizi sociali dei Comuni della provincia, dall’altro fornire loro un percorso di educazione e consapevolezza dei consumi con figure professionali formate appositamente, i Tutor per l’Energia Domestica (TED). I criteri di selezione delle famiglie saranno definiti in un regolamento a cura del Comitato esecutivo (Diocesi, Caritas, Comune, Federconsumatori)”.
Il fondo iniziale è di 500 mila euro dei quali 300 mila messi a disposizione in quote equivalenti da Banco dell’energia, Fondazione di Piacenza e Vigevano, Diocesi di Piacenza-Bobbio, Comune di Piacenza, Banca di Piacenza e Crédit Agricole Italia, per sostenere il pagamento delle bollette che saranno saldate direttamente dalla Caritas, senza trasferimento di denaro ai destinatari del progetto. Ulteriori 200 mila euro sono stati messi a bilancio dalla Camera di Commercio per attivare un bando dedicato alle imprese del territorio, con la finalità di sostenere gli esercizi e le realtà economiche e attenuare gli effetti dell’attuale caro bollette.
La Provincia potrà coinvolgere altri Comuni disposti a contribuire all’alimentazione del fondo destinato a una più ampia platea di beneficiari, Federconsumatori infine, in collaborazione con il Banco, individuerà i beneficiari e/o altri soggetti interessati che, al termine del progetto, possano intraprendere il percorso di formazione per diventare a loro volta TED.

Al tavolo tutte le principali istituzioni e realtà del territorio

“Dopo l’esperienza positiva di questi anni con il fondo Insieme Piacenza abbiamo pensato a una iniziativa specifica contro la povertà energetica – ha continuato il presidente di Fondazione di Piacenza e Vigevano Roberto Reggi –; siamo qui per presentare un importante accordo che mette attorno al tavolo tutte le principali istituzioni e realtà, oltre al Banco dell’Energia. È un’iniziativa già promossa in altre parti d’Italia, ma quello piacentino è di gran lunga il progetto più consistente fino ad ora, perché ci permetterà di aiutare fino a mille famiglie del territorio”.                       
Alla presentazione sono intervenuti, oltre al presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano Roberto Reggi, Katia Tarasconi, Sindaco di Piacenza, Monica Patelli, Presidente della Provincia di Piacenza, Marco Patuano, Presidente Fondazione Banco dell’energia; Pietro Boselli, Vicedirettore Banca di Piacenza; Filippo Cella, Commissario Camera di Commercio di Piacenza; Monsignor Adriano Cevolotto, Vescovo Diocesi di Piacenza-Bobbio; Angela Cordani, Presidente Federconsumatori Piacenza; Giacomo Ferrini, Responsabile Direzione Regionale Piacenza e Lombardia Sud Crédit Agricole Italia; Mario Idda, Direttore Caritas Diocesana di Piacenza-Bobbio; Simone Rossi, Professore Facoltà di Economia in rappresentanza di Angelo Manfredini, Direttore Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza.

Insieme si lavora bene

In occasione della festa patronale di Sant’Antonio mons. Cevolotto aveva sottolineato l’aspetto positivo dell’iniziativa già messa in atto di “Insieme Piacenza “. “Avevo detto - ha aggiunto il Vescovo - è una formula da continuare perché di emergenze ne capiteranno ancora”. Infatti non si è sbagliato e l’emergenza sembra ormai diventata una dimensione costitutiva del vivere sociale.
Dopo due anni e mezzo di presenza nella diocesi, mons. Cevolotto - proseguendo il suo intervento - ha evidenziato come si lavora molto bene in sinergia con tutte le istituzioni della realtà territoriale.
“Grazie a Caritas, - ha affermato il Presule - che svolge un lavoro molto importante e delicato, si riescono inoltre ad individuare i vari bisogni del territorio, intercettare le esigenze e intervenire con gli strumenti necessari”.
“L’attuale contesto energetico ci sta dimostrando la necessità di un intervento tempestivo per garantire alle famiglie più vulnerabili un accesso all’energia inclusivo e alla portata di tutti. - così ha commentato il Presidente del Banco dell’energia e di A2A, Marco Patuano – Di fronte al crescente ricorso a soluzioni come la didattica a distanza e il telelavoro, non poter usufruire di servizi energetici significa non solo non poter riscaldare la casa, ma anche non poter garantire un’istruzione ai propri figli o non essere in grado di svolgere il proprio lavoro da remoto, con ripercussioni sociali ed economiche. Come Banco dell’energia continua il nostro impegno su tutto il territorio nazionale anche grazie al contributo al progetto “Energia in comune”. Ampliando la platea delle famiglie coinvolte dall’iniziativa intendiamo, infatti, portare un beneficio concreto sia sostenendole economicamente sia attraverso percorsi educativi volti a promuovere una maggiore consapevolezza sui consumi energetici. Allo stesso tempo intendiamo favorire la creazione di un network di istituzioni, imprese, enti non profit e associazioni per una collaborazione attiva sul territorio”.

La grande solidarietà piacentina

“In questo nuovo progetto - ha affermato Mario Idda, direttore della Caritas diocesana - sono presenti molte istituzioni: ciò dimostra che le emergenze si affrontano meglio insieme. Durante il periodo della pandemia - ha continuato - la comunità piacentina ha saputo rispondere con una grande solidarietà, superando il detto del piacentino “a denti stretti”, cioè poco aperto e chiuso in sé stesso, dimostrando maturità e responsabilità.
L’altro aspetto evidenziato da Idda è quello dell’educazione: “Non ci può essere futuro - ha affermato - se non ci si educa alla sostenibilità ambientale, ad evitare gli sprechi. È imprescindibile quindi far comprendere alle persone che c’è un pianeta da salvaguardare. Come Caritas - ha aggiunto Idda - facciamo rete nel territorio insieme ai servizi sociali e alle altre istituzioni per poter arrivare a quelle famiglie che sono in difficolta, farci carico e accompagnarle. Ci impegniamo infine a gestire questo fondo, messo a disposizione, con la massima trasparenza, con una rendicontazione precisa ed accurata”.
Un progetto che, nel complesso, dimostra il cuore solidale di Piacenza e vuole sostenere il territorio in questa difficile fase di ripartenza, rivolgendosi alle famiglie, a singole persone in difficoltà, alle piccole attività commerciali e artigiane in sofferenza, ed anche a persone con nuove idee imprenditoriali da mettere in campo.
Una iniziativa che riesce unire tanti partner, coinvolgendo tante realtà piacentine in un intento concreto di bene comune.

Riccardo Tonna

 Nella foto, i relatori dell'incontro in Fondazione.

Pubblicato il 3 marzo 2023

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