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Costruire scuole nuove: esperienze di innovazione

scuola

“Ascoltare le scuole per non perdere una storica occasione”: è questa in estrema sintesi il messaggio giunto con forza dalla affollata serata promossa dall’associazione “Liberi” all’auditorium della Fondazione. Lo hanno ribadito con forza i due studenti intervenuti, Giada Bombardieri (Volta di Castelsangiovanni) e Giovanni Buttafava (Colombini) che hanno raccontato la loro esperienza di coinvolgimento attivo per progettare l’utilizzo dei fondi straordinari messi a disposizione delle scuole. Non c’è progettazione innovativa senza coinvolgimento di chi la deve vivere.

Spunto per l’incontro sono stati i progetti che, con fondi PNRR e non solo, prevedono la costruzione a Piacenza di almeno cinque nuove scuole nei prossini tre anni. L’architetto Gianfranco Diazzi ha ricordato che “l’ambiente in cui avviene l’apprendimento è parte integrante dello stesso processo di apprendimento” illustrando interessanti e innovativi esempi di scuole al servizio di una didattica innovativa realizzati in vari Paesi del mondo. A dimostrazione del fatto che la scuola sta cambiando i suoi approcci alla didattica e questo passa anche attraverso una modificazione degli spazi, sono venuti gli apporti della dirigente del Quinto Circolo, Monica Caiazzo, di Leonardo Mucaria (dirigente I.C. “Amaldi” Roveleto di Cadeo) e Marica Toma (sindaco di Roveleto).
La prima ha raccontato, tra l’altro, il suggestivo percorso fatto dalla sua scuola per valorizzare, con una stratta relazione tra insegnanti e architetti progettisti, gli spazi all’aperto come luogo di apprendimento, mentre gli altri due hanno presentato il loro “patto di comunità” un interessante strumento che mette a sistema la collaborazione tra la scuola e il Comune. Anche qui sono stati ricchi gli spunti di esperienza che hanno visto i bambini più piccoli a contatto con la realtà viva dei loro territori.
“La scuola che fa apprendere meglio è aperta, diffusa, integrata e bella".

La parola degli amministratori

La parola infine agli amministratori locali:
Mario Dadati (Assessore al Comune di Piacenza), Patrizia Calza (Vicepresidente della Provincia). “I bandi PNRR, ha detto Patrizia Calza, pongono molti paletti che rendono spesso difficile, quando non impossibile intercettare i finanziamenti e orientarli dove servirebbero". La priorità oggi per la Provincia è garantire la sicurezza con importanti interventi in materia di antisismica. Per le nuove costruzioni e i rifacimenti degli ambienti occorre che si ricorra a risorse che la Provincia potrebbe prendere, una volta accertatane la volontà politica, da propri fondi.

Mario Dadati ha ricordato i molti progetti che il Comune di Piacenza ha sui propri tavoli: nidi Girasole e Astamblan, scuola Carella, polo 0-6 a Borgotrebbia, Rodari, 2 Giugno, Caduti, Carducci e i due grandi progetti del Laboratorio Pontieri e della ex-Manifattura Tabacchi. Sono progetti di varia natura che cubano 33 milioni di fondi PNRR più quasi 3 milioni di cofinanziamento comunale.

Le conclusioni della serata, coordinata da Massimo Trespidi, sono state tratte da Mauro Monti: “La logica dei bandi spesso impone solo vincoli, laddove occorre coraggio e creatività per risolvere i problemi. L’ente locale deve trovare capacità di visione che governi l’offerta formativa del territorio. Ma soprattutto deve ascoltare le scuole, coinvolgerle in fase progettuale”.
Senza il coinvolgimento attivo di chi la scuola la vive, il rischio è quello di perdere una storica occasione fatta di risorse che devono essere messe a disposizione di chi vive e pensa la novità. Per questo l’associazione “Liberi” ha annunciato un imminente nuova serata dedicata all’ascolto propositivo di esperienze presentate da docenti e genitori.

pubblico

Nelle foto: gli studenti intervenuti all'incontro in Fondazione e il pubblico presente.

Pubblicato il 22 febbraio 2023

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