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Nella vita non si finisce mai di imparare. La testimonianza di Fernanda Carini

fernanda

Fernanda Carini, originaria di Travazzano di Carpaneto compirà a dicembre 92 anni. L’età, per lei, è solo un numero quando si tratta di ricordare fatti successi a metà del secolo scorso. 
“Vivevamo a Travazzano - racconta - . Mi piaceva molto la scuola, ma dopo la quinta elementare mia mamma non mi fece continuare: la scuola media era a Carpaneto, a cinque chilometri di distanza, e non avevamo mezzi per spostarci. Allora ho imparato a fare la sarta ed è stato il mio lavoro per tutta la vita. Non mi sono mai sentita povera, gli insegnamenti dei miei genitori mi hanno sempre fatto sentire ricca”.
Dal matrimonio con Arturo è nata Monica. 

Conosce la realtà neocatecumenale

Nel 1980 Fernanda ascolta l’annuncio delle catechesi del Cammino neocatecumenale. È molto colpita dalle parole di Marisa Di Concetto, moglie di Aldo Mandelli, e decide di entrare in questa esperienza nella parrocchia cittadina di Nostra Signora di Lourdes.
La Comunità nata allora in Nostra Signora di Lourdes venne poi suddivisa in due; una parte andò nella vicina San Giuseppe Operaio, l’altra, di cui faceva parte Fernanda, si trasferì in San Sepolcro con don Leonardo Bargazzi per poi spostarsi ai Santi Angeli Custodi a Borgotrebbia.
“Io - racconta Fernanda - ero molto «casa e chiesa», mio marito, che è mancato 22 anni fa,  non era credente come me. Mi sono resa conto pian piano che non è giusto voler cambiare le persone o giudicarle - nel mio caso, mio marito -. Grazie all’esperienza di fede che si vive si può sostenere in tutto il percorso della propria famiglia”.
“L’esperienza di fede che vivo mi aiuta in tutto - spiega Fernanda Carini -, a cominciare da chi fa parte con me della Comunità; sono per me fratelli e sorelle, mi vengono a prendere per andare a Borgotrebbia. È come avere una famiglia allargata, anche nelle piccole cose. Le faccio un esempio. Un giorno una sorella di Comunità mi ha detto: «Ho questo bastone che era di mia suocera, vorrei dartelo ma è un po’ malmesso», allora un’altra ha detto: «Lo porto a casa, mio marito te lo sistema. Per te questo ed altro». Mia figlia - aggiunge Fernanda - mi dice sempre che dei fratelli così bisogna tenerseli stretti. I miei otto fratelli di sangue sono ormai morti tutti, i primi due giovanissimi, e poi tutti gli altri”.
“Un medico mi disse che quando mi ammalo ho dentro di me come una forza interiore che combatte le malattie. A 89 anni mi sono rotta il bacino e dopo un mese, grazie a Dio, stavo già come prima. Mia figlia mi aveva ospitato a Castelvetro per quattro mesi, ma poi ho voluto tornare a casa mia perché mi mancava il pregare insieme alla Comunità. Avere una Comunità al mio fianco per me è stato fondamentale. La Parola di Dio che ascoltiamo insieme nelle celebrazioni al mercoledì e al sabato mi aiuta a capire me stessa, i miei errori e a interrogarmi sulla mia vita. Un giorno un fratello mi disse: «Non capisco come fai ad essere sempre sorridente». L’ha detto il Papa: il cristiano sorride, non è un musone. Negli anni ho imparato anche a riconoscere le qualità presenti in tutte le persone”.

“L'incontro con gli ammalati mi arricchisce sempre”

“Sono andata spesso a trovare gli ammalati: quegli incontri mi hanno donato una ricchezza inestimabile. Così è con don Leonardo Bargazzi, è stato con sua madre Rosa e a suo tempo i coniugi Vittorina e Nando Losi, una coppia davvero speciale. Quando vado a trovare le persone e mi raccontano la loro vita, torno sempre a casa arricchita. Ho imparato anche a non lamentarmi dei miei problemi. Quando vedevo Nando sulla carrozzina che mi accoglieva col sorriso dicendo: «Sono il più fortunato di tutti, perché ho due figli bravissimi», ecco ricevevo una forza incredibile”.

Francesco Petronzio

Pubblicato il 20 luglio 2022

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