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Ettore Gotti Tedeschi: senza Dio l'uomo distrugge il suo futuro

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Come si svilupperà, nel futuro prossimo e remoto, l’economia mondiale?
È la domanda che ha fatto scaturire, in Ettore Gotti Tedeschi, interessanti riflessioni, nell’incontro, organizzato dai Giuristi Cattolici piacentini, del 17 giugno nella parrocchia della SS. Trinità a Piacenza, considerazioni ispirate dalla sua ultima fatica letteraria “Così non parlò Zarathustra, provocazioni per capire il mondo” edizioni Cantagalli.

L’uomo rinnega il suo Creatore
Nel libro, Gotti Tedeschi, piacentino, banchiere, economista, accademico italiano, che dal 2009 al 2012 ha ricoperto l'incarico di presidente dello IOR (Istituto per le Opere di Religione del Vaticano), afferma che la profezia di Nietzsche si sta avverando, l'insegnamento del suo vicario Zarathustra ha attecchito nella nostra cultura occidentale. A poco più di un secolo dalla morte del filosofo tedesco, la civiltà cristiana sta scomparendo. L'uomo rinnega il suo Creatore e si sostituisce a Dio in un delirio di onnipotenza che lo porterà in breve tempo a compiere azioni incontrollate e incontrollabili in tutti i settori della vita: sociale, genetico, medico ed etico. La trascendenza e ogni ordine provvidenziale vengono spazzati via, si tenta di oscurare la Chiesa e il suo insegnamento, di estirpare le radici da cui sono nate la cultura europea e occidentale.

Un reset che propone soluzioni innaturali
“Il libro della Genesi - ha aggiunto Gotti - ha da sempre proposto la legge naturale per l’umanità, fondata su l’ uomo e la donna che devono crescere e moltiplicarsi. Ma oggi esiste un «reset» che vuole proporre soluzioni innaturali per compensare le leggi naturali”.
Due sono le encicliche - per l’economista piacentino - che il credente deve seguire: “Sollicitudo rei socialis” di Giovanni Paolo II e “Caritas in veritate” di Benedetto XVI, dei fondamenti imprescindibili per una giusta economia e visione sociale del mondo.
Oggi si parla di calo della natalità - ha sottolineato -, ma questo avviene solo in Europa e Stati Uniti, mentre per il resto del mondo c’è un eccesso di natalità. L’Occidente ha cercato di compensare il calo demografico con un consumismo esasperato, ma tutto ciò ha creato  situazioni drammatiche.

Crisi della società occidentale
La pandemia, inoltre - per Gotti Tedeschi - ha prodotto effetti in molti settori della vita civile di carattere materiale, sociale, politico, psicologico. Per certi versi, un processo già avviato da tempo ha subito una forte accelerazione, bruciando le tappe in molti ambiti della storia umana. Tale processo riguarda anche la crisi della nostra civiltà occidentale e delle sue radici cristiane.
Il pensiero di Nietzsche - secondo il banchiere piacentino - ha intriso tutta la cultura dominante ed è perciò di grande attualità. È lui che ha ispirato i potenti della terra a concepire una sorta di reset e di nuovo ordine mondiale. Il filosofo tedesco è stato l’antesignano di una concezione che ha defenestrato Dio mettendo al suo posto l’uomo. Il pensiero di Nietzsche ha logorato a poco a poco le concezioni morali che rappresentavano le fondamenta dell’Occidente. Come una pietra, sottoposta alla forza costante dell’acqua che scorre incessantemente, viene plasmata e levigata, così la nostra civiltà ha perso la sua forma assumendo una nuova configurazione.

L’uomo deve crescere in sapienza
La soluzione e la speranza per il futuro Ettore Gotti Tedeschi la trova nelle encicliche Sollicitudo rei socialis e Caritas in veritate  che vanno rilette e studiate. La prima fa riflettere sul fatto che la crescita di una civiltà non è solo scientifico-tecnologica, ma l’uomo deve crescere anche in sapienza. La seconda insegna che ogni scelta economica ha impatti di ordine morale e che uno strumento non può, pertanto, avere autonomia morale.

Riccardo Tonna

Pubblicato il 18 giugno 2022

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