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Babbo Natale porta la ricostruzione del ponte Barberino

 ponte barberino ciclisti dicembre 2021

Il 24 dicembre Babbo Natale è arrivato in bicicletta all’imbocco bobbiese dell’ex ponte di Barberino crollato nella piena del 14 settembre 2015. Portava un regalo ai ciclisti: la rassicurazione della ricostruzione del viadotto. Babbo Natale era impersonato da una sessantina di ciclisti, così vestiti, che, incuranti del freddo e della gelida pioggerella, si sono ritrovati per dare corpo a una scenografica rappresentazione dell’esigenza di riavere il ponte. Tra loro anche due grandi campioni: Giorgia Bronzini, piacentina, e Pinetto Morandi, bobbiese.
Sono stati rassicurati dal sindaco di Bobbio, Roberto Pasquali: “Ogni promessa è debito. Subito dopo il crollo mi impegnai per la sua ricostruzione. Ora, superati intoppi dovuti al carattere monumentale del viadotto, posso comunicare che entro il 2022 un nuovo ponte,
capace di sostenere l’intero traffico (non solo di biciclette e pedoni) sarà transitabile”. Le tavole del progetto sono state poi dispiegate al pubblico con l’aiuto del progettista, ing. Aldo Galleti, e dell’assessore ai lavori pubblici, Gian Battista Castelli.
Decisive sono state le 1200 firme raccolte in men che non si dica dopo l’appello di Francesco Marchionni, subito consegnate al presidente della Regione, Stefano Bonaccini. La mancanza del ponte non concede alternative all’attraversamento della gola del Barberino. Tutti, ciclisti, automobilisti e motociclisti sono costretti a passare nella buia galleria, col rischio dei primi di essere urtati dai mezzi in corsa e dei secondi di neppure vederli.

Il complesso del Barberino

I vantaggi della ricostruzione del ponte non si fermano qui. L’orrido di Barberino è un richiamo turistico importante per il territorio. Al di là della sua bellezza mozzafiato, è interessante sotto il profilo geologico. E’ stato teatro di rilevanti eventi storici. E’ legato a antiche leggende popolari.
Sono gli ammassi rocciosi ofiolitici (pietra serpente, per il colore cangiante) a rendere così straordinario il paesaggio. Accende l’immaginazione sapere che sono brandelli del fondo dell’antico oceano ligure-piemontese portati in superficie da sconvolgimenti tellurici, susseguitisi dal Giurassico (200 milioni di anni fa, l’epoca dei dinosauri per intenderci) a oggi.
Il complesso del Barberino è stato da sempre riferimento per la determinazione di confini. E’ la porta naturale che divide il territorio piacentino da quello bobbiese. Un tempo vi era annessa una dogana di cui, nei pressi, rimangono tracce più o meno integre.
La grotta di San Colombano di Barberino è nota per essere luogo dotato di proprietà taumaturgiche ove Colombano si ritirava in preghiera e meditazione. La sua citazione più antica risale al 1287. Una nicchia nella roccia contenente una statuetta di San Colombano lungo la panoramica strada, ora impraticabile, che congiungeva Bobbio a Mezzano Scotti, inaugurata dal vescovo Pietro Zuccarino nel 1951, ricordava la frequentazione da parte del Santo. La nicchia c’è tuttora, ma la statuetta di San Colombano è stata sostituita da una Madonnina.
Una delle leggende più note circa il Barberino, del tutto incurante del fatto che i protagonisti distino tra loro qualche secolo, riguarda la sfida tra S. Antonino e S. Colombano impegnati a determinare il confine delle loro giurisdizioni.
Il turismo non può che essere valorizzato dalle storie dei luoghi.
L’Orrido di Barberino ne ha da raccontare!

Luisa Follini

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Pubblicato il 27 dicembre 2021

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