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«C’ero due volte», il progetto per il riciclo di oggetti ancora utili

 confcoop

“Siamo convinti che gli oggetti abbiano diritto ad una seconda chance. Per questo il progetto si chiama «C’ero due volte», l’idea è di risvegliare le coscienze sull’utilizzo degli oggetti che buttiamo via”. Così Rosita Folli di “Des Tacum” ha presentato l’iniziativa, selezionata dal bando “AmbientAzioni” di Iren”.

Gli oggetti scartati avranno una seconda vita: verranno recuperati (attraverso azioni di riparazione o rigenerazione creativa) e rimessi in circolazione, anche con valenza sociale, grazie al lavoro di persone svantaggiate che, attraverso percorsi formativi, troveranno una prospettiva di green job. La cultura del riuso, veicolata dagli spot pubblicitari realizzati dagli studenti, potrà raggiungere i più giovani e le famiglie, inoltre verrà creato un network con realtà analoghe in Italia e non solo. L’obiettivo è di promuovere il riuso, riducendo così il quantitativo di rifiuti prodotti: questo avverrà sia attraverso iniziative di promozione nelle scuole, sia attraverso il coinvolgimento di soggetti svantaggiati che daranno una nuova vita a oggetti dimenticati, messi poi in vendita a prezzi calmierati. Il progetto “C’ero due volte” si avvale di una struttura già oggi esistente – il magazzino di Des Tacum in via Croce Rossa a Piacenza – che raccoglie oggetti usati in buono stato.

“L’opzione migliore – ha ribadito Folli - è quella della riduzione dei rifiuti. Dobbiamo riutilizzare gli oggetti. Se proiettassimo i nostri comportamenti su tutti gli abitanti del mondo, ci vorrebbero tre Terre per soddisfarli. Ma ne abbiamo solo una”. “La cultura dell’usa e getta e dell’obsolescenza programmata – ha proseguito - sono recenti. I nostri nonni praticavano la cultura di riuso. Sembra che utilizzare un oggetto appartenuto ad un altro riporti ad un momento di difficoltà e penuria, invece nelle città «smart» è un’attività intelligente”. L’iniziativa coinvolgerà anche gli studenti delle scuole per realizzare degli “istant spot” da diffondere sui social per aumentare l’impatto di questa campagna.

L’obiettivo è creare e allargare una “rete” del riuso a livello locale. “Des Tacum – ha aggiunto Luca Cattanei di Confcooperative - è una nostra associata, che impiega anche lavoratori che hanno avuto difficoltà nella loro vita. Quest’attività aggiunge valore all’impegno per la sostenibilità e al riuso”. Partecipa anche l’associazione “Fabbrica e nuvole” di Bernardo Carli. “Il riciclaggio, noi di Fabbrica e Nuvole, ce l’abbiamo nell’anima, perché recuperiamo i libri da tempo. Presenteremo due attività di formazione all’interno del progetto: una sul riuso di materiali per installazioni con un’artista, l’altra è un laboratorio per bricolage”. “Nelle nostre organizzazioni – ha precisato Chiara De Paoli di Aps Energetica - coltivavamo già queste buone pratiche, abbiamo persone che si dedicano per questi scopi. Partecipiamo al percorso di un anno con gli altri per promuovere una ristrutturazione delle attività legate al riuso. Vogliamo formarci ancora di più”. Per fare un esempio della potenza dell’attività legata al riuso Samuele Bertoncini di Des Tacum ha raccontato che proprio nel giorno della presentazione del progetto, “un ragazzo che lavora con noi, ha ottenuto la casa e attualmente la stiamo riempiendo di oggetti. Da formichine avevamo acculato gli arredi scartati da altri”.

Pubblicato il 16 dicembre 2021

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