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«Quarta Parete» per la Giornata della Memoria

teatro quarta parete

Considerate se questo è un uomo / che lavora nel fango / che non conosce pace / che lotta per mezzo pane / che muore per un si o per un no”: sono versi noti, che ogni anno si sentono risuonare tra case e scuole in occasione del 27 gennaio, la Giornata della Memoria. Sono parole di Primo Levi, scrittore e chimico che, dopo essere sopravvissuto alla Shoah, ha dedicato tutta la sua vita a “fare memoria”, a testimoniare l’orrore del passato per far sì che non si ripeta più.
Il gruppo teatrale Quarta Parete, quest’anno, ha deciso di far risuonare questi versi in un modo diverso, con l’aiuto dei social e delle piattaforme online. Mercoledì scorso infatti, è stato diffuso sui canali social dell’associazione un breve video, un vero reading a più voci, in cui vari attori leggono stralci di composizioni legate al tema ampio della memoria. I versi di Levi e della poetessa siriana Maram Al-masri si intrecciano con brani dall’Inferno di Dante (della cui morte ricorre quest’anno il settecentesimo anniversario), creando una riflessione sul senso dell’essere uomo e, quindi, testimone.

Imparare dalle tragedie
“Dal 2004 abbiamo sempre partecipato con uno spettacolo alla Giornata della Memoria – commenta Daniele Righi, attore di Quarta Parete – Fa parte dell’anima sociale e civile del nostro gruppo, sempre aperto a tutto quello che succede nella società e nel mondo. Spesso durante l’anno ricordiamo anche altri eventi importanti, come la fine della guerra, gli anniversari dell’Unità d’Italia, la festa donne e altri. Una delle nostre peculiarità è che negli ultimi anni abbiamo cercato di declinare questa giornata anche in altri aspetti, oltre la Shoah. Abbiamo provato ad abbracciare il concetto più ampio di memoria: imparare dalle tragedie passate o presenti, per essere migliori. «Fatti non foste per viver come bruti» scrive Dante, e questo è il senso che vogliamo dare al nostro reading”.
Da qui la scelta di inserire anche i versi della poetessa siriana Al-masri: oggi è forte la necessità di tenere un occhio sempre aperto e vigile sull’attualità, per ricordare anche le vittime delle violenze del Medio-Oriente, i morti nei campi profughi siriani, i migranti che consegnano la vita alle acque del Mediterraneo.

Paolo Prazzoli

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Pubblicato il  1° febbraio 2021

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