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È venuta meno la libertà in questo tempo di Covid?

liberta e covid Patane e Colombetti

È venuta meno la libertà in tempo di covid? è la domanda che ha fatto da collante al Webinar del 1 dicembre, su piattaforma Microsoft Teams organizzato dall’associazione degli Ex studenti del Collegio Sant’Isidoro, dall’Associazione MEIC Piacenza e ACLI Provinciali di Piacenza.
“Gli articoli 13 e 16 della Costituzione affermano l’inviolabile libertà della persona, sia dal punto di vista fisico che di circolazione”. Ha affermato il prof. Andrea Patanè, giovane giurista, docente alla Cattolica di Milano che ha sostituito il prof. Alessandro Candido della Bicocca, impossibilitato a partecipare.
Con questi DPCM varati dal Presidente del Consiglio si è andati contro alla costituzione, è stato chiesto al relatore. “La risposta - per Patanè - non è semplice, ma la dottrina maggioritaria dei giuristi ha dato una risposta affermativa. Si è partiti da un decreto legge del 6 febbraio 2020 che prevedeva misure di contenimento da adottarsi successivamente, per i cui i vari DPCM sono ritenuti validi”.
Si poteva fare diversamente? Il docente della Cattolica ha affermato che si poteva fare meglio discutendo gli atti in parlamento, dove si ha la massima espressione della democrazia.
Altra tematica affrontata da Patanè è stata il rapporto tra stato e regioni dove si sono visti notevoli contrasti. Il nostro paese ha scelto, secondo l’articolo 5 della Costituzione, di essere strutturato in una repubblica delle autonomie. I conflitti nati, in questo periodo, sono dovuti - secondo il prof. della Cattolica - all’eccessivo protagonismo di presidenti di regione e di sindaci che hanno preferito una sovraesposizione mediatica che non rientra con le proprie competenze giuridiche.

La fragilità in cui stiamo vivendo
“L’uomo non è che una canna, la più fragile di tutta la natura; ma è una canna pensante. Non occorre che l’universo intero si armi per annientarlo: un vapore, una goccia d’acqua è sufficiente per ucciderlo”.  È la frase di Pascal citata da Elena Colombetti, professore associato di Filosofia Morale, Facoltà di scienze della Formazione, Università Cattolica del Sacro Cuore, che rispecchia la situazione attuale di fragilità in cui stiamo vivendo.
Per quanto riguardo il controllo e la libertà - secondo la docente - la vita sociale attuale è fortemente pervasa dall’ambito virtuale e costantemente lasciamo traccia dei nostro movimenti e dei nostri dati. “Con il Covid - ha aggiunto Colombetti - questo tracciamento è diventato esplicito e si è materializzato in un confinamento che investe tutte le direzioni dell’umano”.
“La nostra società - ha commentato la docente - ha paura di perdere soltanto la nuda vita. Abbiamo scisso la nostra esperienza vitale, conta solo la sopravvivenza e l’esistenza è defraudata dal suo aspetto sociale e relazionale. L’io autonomo, la concezione predominante del nostro tempo, è stato messo in discussione da relazioni accessorie e periferiche. Quello che all’inizio pandemia sembrava solo un problema solo della Cina, invece ci ha fatto toccare con mano che siamo interdipendenti”. Per difendersi dalla interdipendenza - secondo Colombetti - la società si è posta in una situazione di isolamento.
“Alla luce di questa distopia nascono - ha affermato la docente - relazioni deficitarie e alienanti. Siamo in connessione, ma ognuno in una stanza differente; questo facilita una partecipazione, ma, al tempo stesso, esprime una dimensione atomizzante. Ci manca la dimensione relazionale, il bisogno di comunicazione, di rivedere gli amici, di andare a trovare i nonni…”. Tutto ciò - per Colombetti - mette in evidenza l’alterità che si sta vivendo: ci si deve isolare, ma abbiamo necessità degli altri. “In questa situazione - ha concluso la prof. della Cattolica - devo riconoscere il bisogno dell’altro anche quando mi viene presentato come un nemico da difendermi. Ho bisogno dell’altro che mi cura, che mi è amico, che mi consola perché “La consolazione è stare con la solitudine dell’altro” come dice Benedetto XVI”.   

 R.T.

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Pubblicato il 2 dicembre 2020

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