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Dal 12 marzo tornano «I Giovedì della Bioetica»

 

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Creare un ponte tra discipline scientifiche e discipline umanistiche. È questa l’anima alla base de “I Giovedì della Bioetica 2020”, il ciclo di appuntamenti, organizzato dalla Sezione Emilia Romagna dell’Istituto Italiano di Bioetica col sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano, che si propone di interrogare la cittadinanza, sollecitando un dibattito culturale, intorno a tematiche di rilevanza scientifica, filosofica e morale e alle loro ricadute pratiche nella nostra vita quotidiana. Dopo l’ottimo riscontro dell’anno scorso, l’iniziativa torna quest’anno con otto incontri che vedranno ospiti studiosi italiani, dal profilo nazionale ed internazionale, i quali interverranno nel Salone d’Onore di Palazzo Rota Pisaroni su alcune delle grandi sfide etiche del nostro tempo, con particolare attenzione ai temi dell’integrazione persona-macchina, del cervello plastico, delle cellule staminali e delle malattie neurovegetative, di come il cervello genera la coscienza, delle meccaniche della natura e dell’ecosistema, della morte e del morire. Si parte il 12 marzo con l’incontro che vedrà protagonista Valter Tucci, dell’IIT (Istituto Italiano di Tecnologia) di Genova, dal titolo “Le basi neurogenetiche del male”. Il 44enne ricercatore proverà, attraverso gli studi effettuati nel campo della genetica, ad aprire un orizzonte di riflessione nuovo rispetto ad alcune delle domande che da sempre interrogano l’essere umano e che oggi, più che mai, continuano ad essere cruciali: che cos’è il bene? E il male? Cattivi si nasce? Si diventa? Si può smettere di esserlo? “I giovedì della Bioetica” si svilupperanno quindi lungo tutto l’arco dell’anno, fino all’appuntamento conclusivo del 12 novembre. “Gli autori e i temi delle conferenze di quest’anno - ha spiegato Giorgio Macellari, curatore scientifico dell’iniziativa e presidente dalla Sezione Emilia Romagna dell’Istituto Italiano di Bioetica - hanno come sfondo comune l’interrogazione sulle implicazioni etiche delle innovazioni scientifiche e biotecnologiche. L’obiettivo è divulgare il metodo e i progressi raggiunti in queste aree del sapere, per costruire una cittadinanza scientifica qualificata. Anche il mondo politico va coinvolto, nonostante, soprattutto in Italia, abbia tradizionalmente dimostrato una sorta di idiosincrasia verso il sapere scientifico: una classe dirigente che si muove in un sistema complesso e altamente dinamico come quello attuale non può infatti più esimersi dall’appoggio della scienza e degli interrogativi etici che solleva”. “Vogliamo creare un collegamento tra cultura umanistica e cultura scientifica - ha evidenziato Alberto Dosi della Fondazione di Piacenza e Vigevano -. Anche quest’anno sosteniamo quest’iniziativa perché tra gli scopi fondamentali del nostro ente c’è quello di diffondere la cultura: solo con una crescita culturale della città, infatti, possiamo migliorare la nostra vita”. Alla conferenza di presentazione del ciclo di appuntamenti – moderata dal giornalista Gaetano Rizzuto - era presente anche il gastroenterologo Fabio Fornari, che ha evidenziato come “con I Giovedì della Bioetica si promuova il sapere a tutto tondo, visto come opportunità per la crescita individuale e sociale, fisica e psicologica, intellettuale e spirituale”.

IL PROGRAMMA DE “I GIOVEDÌ DELLA BIOETICA 2020” - Si parte il 12 marzo, ore 17.30, con lo scienziato Valter Tucci dell’IIT (Istituto Italiano di Tecnologia) di Genova che affronterà il tema “Le basi neurogenetiche del male”; il 26 marzo, sempre alle 17.30, si terrà l’incontro con Alberto Oliverio dell’Università La Sapienza di Roma che parlerà del tema “Il cervello plastico”; il 2 aprile sarà Alberto Martinelli, dell’Università di Milano, a parlare di “Scienza e Democrazia: un progetto europeo”; il 23 aprile, Maria Chiara Carrozza, della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, affronterà “Le sfide etiche dell’integrazione persona-macchina”; si conclude la prima parte dell’anno, il 21 maggio, con Elena Cattaneo, dell’Università di Milano, che tratterà il tema “Cellule staminali e malattie neurovegetative: i passi della scienza e dell’uomo”.
“I Giovedì della Bioetica” riprenderanno in autunno, il primo ottobre, con Giuseppe Longo, dell’Ecole Normale Supérieure di Parigi e della Tufts University di Boston, che parlerà del tema “Meccaniche della natura ed ecosistema verso un’etica e un’analisi diverse del vivente”. L’8 ottobre ci sarà un gradito ritorno, con lo scienziato piacentino Matteo Cerri dell’Università di Bologna che spiegherà al pubblico “Come il cervello genera la coscienza”. L’ultimo appuntamento sarà il 12 novembre con lo scienziato Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto Mario Negri di Milano, con l’incontro dal titolo “Morte e morire. Non è ora che cominciamo a parlarne quando stiamo ancora bene?”.

Federico Tanzi

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Pubblicato il 19 febbraio 2020

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