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La «lezione» dell’astrofisica Brusa agli alunni di Carpaneto: per avere successo bisogna studiare

Marcella Brusa pubblico

Due “brevi” lezioni di astrofisica quelle che Marcella Brusa, scienziata piacentina e docente universitaria all’Alma Mater Studiorum di Bologna, ha tenuto nella mattinata del 5 aprile a Carpaneto Piacentino. Al Teatro Moder, Brusa ha parlato ai giovanissimi studenti dell’Istituto comprensivo di Carpaneto e Gropparello, spiegando con un linguaggio semplice le leggi che regolano gli elementi della Terra e rispondendo alle domande – molte e centrate – del giovane pubblico. La prima parte è stata dedicata alle classi terze, quarte e quinte della primaria, che a metà mattina si sono date il cambio con quelle della secondaria di primo grado. Un’iniziativa che la dirigente scolastica Roberta Gulieri ha voluto realizzare in un’ottica di avvicinamento delle nuove generazioni alle discipline Steam e di consapevolezza della parità dei sessi nell’approcciarsi alle scienze.

Il buon esempio: “studiate e avrete successo”

I bambini e i ragazzi hanno partecipato con molta attenzione alle lezioni. “Se li lasciamo alla stessa altezza da terra, cade prima il foglio o la penna?” ha chiesto Brusa prima di provare l’esperimento per spiegare, con un esempio pratico e poi con l’aiuto della teoria, la forza di gravità e il ruolo della resistenza dell’aria. “La penna!” hanno urlato alcuni; “Il foglio!” è l’urlo che si è alzato in contemporanea con altre voci. E alla domanda “Chi vuole venire a provare?” è stato difficile scegliere fra una schiera di mani alzate. Una sfida vinta, dunque, almeno sul piano dell’interesse, quella dell’istituto. Ma oltre alla fisica, Brusa ha dato al suo pubblico un insegnamento di vita: “Se volete raggiungere un obiettivo, studiate”. Da parte sua non è certo mancato il buon esempio. “Dopo tredici anni di scuola ne ho fatti altri otto fra università e dottorati di ricerca, e poi sono andata via, a Monaco di Baviera, per fare le prime esperienze lavorative. Molti miei colleghi, invece, si sono spostati di città in città”. Marcella Brusa ha anche raccontato di essere “partita” dal liceo classico. “La matematica si può imparare anche all’università – ha detto –, non è per forza necessario fare un istituto tecnico per diventare uno scienziato”.

Cambiare il linguaggio ma non i contenuti

“Ho cercato di non semplificare tanto i concetti quanto il registro linguistico – ha commentato Brusa dopo l’incontro coi bambini della primaria – per far passare concetti importanti, anche complicati, cercando di trovare parole comprensibili anche ai più piccoli”. La scienziata si è detta molto soddisfatta della preparazione e della curiosità del giovane uditorio. “È sempre una sfida – le sue parole – anche se lavoro su queste cose da tantissimo tempo, ogni volta che devo parlare con un pubblico diverso bisogna sempre mettersi in gioco”. Certe domande non se le aspettava. “Si vede che sono classi molto ben preparate, quindi complimenti alle maestre che hanno fatto un ottimo lavoro”.

Sperimentarsi in tutti i campi

La dirigente Roberta Gulieri ha spiegato che l’incontro nasce da un percorso, voluto dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, di valorizzazione delle discipline Steam. “Incontrando Marcella Brusa i bambini e i ragazzi hanno potuto conoscere concretamente l’esperienza di una persona che è riuscita a mettere a frutto le proprie competenze fino a raggiungere livelli altissimi nella ricerca mondiale”. Bisogna partire dalla giovanissima età. “È molto importante che fin da subito sia chiaro che non ci sono differenze di genere – ha aggiunto la preside –. Dobbiamo sradicare l’idea che esistono discipline più adatte ai maschi o alle femmine: ognuno di noi deve trovare la propria realizzazione in quello che corrisponde alla propria indole. Il nostro compito è offrire ai ragazzi l’opportunità di sperimentarsi in tutti i campi, in modo che ognuno trovi la propria felicità”.

Francesco Petronzio

Pubblicato il 9 aprile 2024

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