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Solidarietà per la Vita, premiato l’Hospice di Borgonovo

 premio


È stato consegnato domenica 25 giugno dal prefetto Daniela Lupo all’Hospice di Borgonovo val Tidone il Premio Solidarietà per la Vita S. Maria del Monte, organizzato dalla Banca di Piacenza e giunto alla sua 33 ͣ edizione. La cerimonia si è aperta al santuario di Santa Maria del Monte con la messa presieduta dall’arcivescovo mons. Piero Marini, a lungo cerimoniere di papa Giovanni Paolo II. La celebrazione è stata introdotta da don Gianni Quartaroli, rettore del santuario e parroco di Trevozzo, che ha ricordato la figura dell’avvocato Corrado Sforza Fogliani, a lungo alla guida della Banca di Piacenza e ideatore del Premio agli inizi degli anni ’90 con mons. Domenico Ponzini. La messa è stata animata dal coro “Voci del mondo” diretto da Lionella Morlacchini.


Il Premio
Il vincitore del Premio è stato deciso all’unanimità dalla Commissione giudicatrice presieduta dal Prefetto e composta da don Gianni Quartaroli, parroco di Trevozzo e rettore del Santuario del Monte, Franco Albertini, sindaco di Alta Val Tidone, accompagnato dall’assessore Giovanni Dotti, Lavinia Curtoni, responsabile dell’Ufficio relazioni esterne della Banca di Piacenza, e Paola Farroni, Ispettrice provinciale delle Infermiere volontarie della Croce Rossa.

Nello spirito del Concilio
Sono originario di Valverde, non lontano da qui, e quindi mi sento a casa - ha detto nell’omelia mons. Marini -. Ho ritrovato qui alcuni amici che mi ricordano diversi momenti della mia vita, dagli anni del Seminario alla prima messa nel 1965.
L’iniziativa di questo Premio - ha sottolineato - è davvero benemerita, portata avanti grazie all’impegno dell’avvocato Sforza Fogliani e ora del presidente della Banca di Piacenza dott. Giuseppe Nenna.
Nell’omelia l’arcivescovo Marini ha poi fatto riferimento al Concilio Vaticano II, a poco più di 60 anni dalla sua apertura.
Sono stati ventuno i Concili svoltisi nella storia della Chiesa - sono le parole di mons. Marini -, ma il Vaticano II ha avuto caratteristiche uniche: sono intervenuti tutti i Vescovi del mondo, cosa mai accaduta fino ad allora, e non è mai stata usata la frase “anatema sit”, “sia scomunicato”. Ogni Concilio prima di allora era stato pensato contro qualcuno, per definire questioni nella dottrina della Chiesa. Il vero spirito del Vaticano II è stato, invece, il ritorno alle fonti, alla Chiesa primitiva. È stata, ad esempio, l’occasione per riscoprire la Bibbia, cosa che non accadde nel Concilio di Trento, convocato per far fronte al fenomeno di separazione avvenuta con Lutero, con la Bibbia che, nell’ottica del tempo, rischiava di essere affidata all’interpretazione dei singoli.


Testimoni di Dio
Nel Vangelo di oggi, Matteo al capitolo 10, - sintetizziamo il pensiero dell’arcivescovo Marini - si parla della vita e delle difficoltà dei missionari e dei discepoli, quindi anche di tutti noi chiamati alla scelta di fede e a essere testimoni del Vangelo stesso. È una strada opposta al desiderio di affermare se stessi, alla ricerca sfrenata del potere; Gesù invita i suoi discepoli a non avere paura dell’opposizione del mondo e delle delusioni, quando si fa i conti con la propria fragilità e con la mancanza dei frutti sperati nell’evangelizzazione.
Non abbiate timore di amare - è l’invito di Gesù - ; è, infatti, l’amore la vera risposta al desiderio profondo di felicità che c’è nel cuore dell’uomo. La paura ci blocca, l’amore ci apre a nuove strade. E l’incontro con Dio nell’eucaristia ci rende “uno” con il Corpo di Cristo perché lui viva in noi.
Giuseppe Nenna, presidente della Banca di Piacenza (presenti anche il direttore generale Angelo Antoniazzi e il vicedirettore generale Pietro Boselli), ha ricordato con commozione l’avv. Sforza Fogliani, definendo il premio all’Hospice di Borgonovo «super meritato» e garantendo «la continuità» di questa splendida iniziativa. Il dott. Nenna ha quindi consegnato a mons. Marini la Targa del benvegnu a ricordo della giornata.

La consegna da parte del presidente della Banca Giuseppe Nenna allarcivescovo mons. Piero Marini della Targa del benvegnu

Nella foto, il presidente della Banca Giuseppe Nenna consegna la targa del benvegnu a mons. Piero Marini


La premiazione

Sono intervenuti alla premiazione, coordinata da Lavinia Curtoni, il sindaco Albertini che ha ricordato il significato del santuario legato alla vita con la celebrazione a settembre della festa della Natività di Maria, a cui è dedicata la chiesa, quasi in coincidenza del volo nuziale delle formiche alate. Il Primo Cittadino di Alta val Tidone ha sottolineato anche il grande impegno nel campo sanitario svolto dall’Hospice di Borgonovo accanto alle famiglie dei malati.
Sono arrivata a Piacenza in pieno Covid - ha detto a sua volta il prefetto Daniela Lupo -, in una terra profondamente colpita dalla sofferenza. Sono entrata in punta di piedi, cercando in questi anni di lavorare per costruire sinergie a servizio della gente di questo territorio caratterizzata da uno spiccato senso di solidarietà. La Commissione ha scelto l’Hospice di Borgonovo proprio per il suo assiduo lavoro a servizio dell’assistenza fatta di grande umanità e di speranza.

Il grazie dell’Hospice
Il direttore sanitario dell’Hospice, Flavio Mazzocchi, affiancato dal dott. Armand Dragoj, responsabile del servizio cure palliative, nel ringraziare per il Premio ha ricordato il servizio svolto dall’Hospice con i suoi dieci posto letto e camere pensate per creare il massimo confort in un luogo che si pone tra la casa e l’ospedale.
Nella nostra struttura - ha aggiunto - non c’è più la cura dell’organo malato, ma le cure palliative che mettono in primo piano la dignità della persona. Durante il difficile periodo del Covid è stata garantita la presenza dei parenti, unica struttura in tutta la regione.
Il vero miracolo - ci diceva un giorno una paziente - è l’aiuto che viene dato agli ammalati e alle loro famiglie in un momento difficile della vita.

La motivazione del Premio
Questa la motivazione dell’assegnazione del Premio: “Nella delicata funzione di assistenza di persone con malattie in fase avanzata, per le quali ogni terapia finalizzata alla guarigione non sia più possibile, l’équipe multiprofessionale della struttura privilegia l’umanizzazione delle cure e dell’assistenza stessa, offrendo ampio spazio al sistema dei valori del malato: rispetto della dignità, della personalità, della spiritualità e fede religiosa, dell’autonomia e della privacy. L’attenzione non è solo per il paziente, ma è orientata anche al miglioramento della qualità di vita dei familiari: a coloro che abitano lontano o che hanno difficoltà di spostamento, la struttura offre due camere arredate e dotate di ogni comfort, dove poter alloggiare per assistere i loro cari ricoverati”.

D. M.

Don Giani Quartaroli e mons. Piero Marini durante la messa

Nella foto, la celebrazione della messa nel Santuario di Santa Maria del Monte.

Nella foto, in alto, la consegna del Premio al direttore sanitario dell'Hospice Flavio Mazzocchi  e ad Armando Dragoj responsabile del Srvizio cure palliative.


Pubblicato il 25 giugno 2023

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