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«Auto-mutuo-aiuto», iniziano i percorsi a La Ricerca

papagni

Madri e padri in difficoltà con i loro figli, che si aiutano tra loro, confidandosi sentimenti, dubbi e paure, ma anche esperienze e utili informazioni sulle strategie educative. E in questo modo riescono a darsi reciprocamente forza e coraggio per riprendere in mano le redini del proprio ruolo genitoriale. Accade all’associazione La Ricerca dove è storicamente provato che in questo modo, partecipando ai cosiddetti Gruppi Ama (Auto-mutuo-aiuto), si riesce effettivamente a recuperare la relazione con i figli e ad aiutarli a uscire da situazioni critiche come può essere la dipendenza da sostanze o l’autoesclusione dalla vita sociale.

Chi volesse aderire e capire come frequentare uno di questi gruppi può rivolgersi direttamente all’associazione in Stradone Farnese 96, chiedendo della responsabile dell’Auto-mutuo- aiuto, Anna Papagni (cell 348.8557985 – ). L’invito è quello di prendere coraggio e chiamare, non aspettare che i problemi si aggravino e possano degenerare in forme di disagio che spesso si manifestano nei nostri ragazzi con il ricorso all’uso di sostanze o al consumo di alcol, psicofarmaci e quant’altro. “Perché non si manifestano mai da un momento all’altro, ci sono segnali chiari, campanelli d’allarme, tensioni, silenzi, incomunicabilità, frequenti manifestazioni di rabbia, chiusura dei nostri ragazzi anche nei confronti degli amici, dei compagni di scuola, degli studi…segnali che non dobbiamo sottovalutare”.
Negli incontri tra genitori che stanno vivendo le stesse preoccupazioni e paure, lo stesso disorientamento, incontri guidati da psicologi ed esperti dell’ascolto, “ci si confronta sulle difficoltà, ma anche sulle strategie educative, su come assumersi con convinzione e coraggio la responsabilità genitoriale, anche quella di dire dei no. Il confronto e la reciprocità, la solidarietà fra genitori dà la forza per guardarsi dentro con più lucidità, mettendosi anche in discussione per ritrovare dentro di sé le risorse che consentono di riprendere in mano la situazione”.

Generalmente l’associazione ha in carico anche i figli di chi frequenta i gruppi di Auto-mutuo-aiuto. Ai percorsi accedono infatti sia familiari di giovani che stanno compiendo un percorso di sostegno psicologico ed educativo o un percorso riabilitativo in comunità, sia familiari di ragazzi con problemi di dipendenza da sostanze che frequentano altri centri di recupero. “Ma può capitare che partecipino anche genitori senza che i figli vengano coinvolti perché qui riescono comunque a trovare il conforto del confronto”.

Nella foto, Anna Papagni.

Pubblicato il 18 gennaio 2023

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