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La Fisc e l'incontro con padre Francesco Patton: un dialogo ispirato dalla Regola di San Francesco

Ungaro e Patton 

La voce calma e pacata di fra Francesco Patton, Custode di Terra Santa dal 2016, ha carpito l’attenzione dei 50 giornalisti della FISC (Federazione Italiana Settimanali Cattolici), lo scorso 13 settembre, nella sede della Custodia, presso il convento di San Salvatore, a Gerusalemme. Nato a Vigo Meano, nella provincia e diocesi di Trento, il 23 dicembre 1963, fra Patton appartiene alla Provincia di S. Antonio dei Frati Minori e guida la Custodia di Terra Santa che, con circa 270 frati, si prende cura di una settantina di santuari, e sviluppa una presenza pastorale a favore della comunità cattolico romana locale in vari Paesi del Medio Oriente (Israele, Palestina, Giordania, Libano, Siria, Egitto, Cipro e Rodi) e svolge anche molti servizi a carattere sociale e culturale aperti a persone di ogni religione.

La presenza dei frati in Terra Santa

Custodire i luoghi santi, in Terra Santa ha un significato e un’importanza tutta particolare, perché i Luoghi Santi sono luoghi che, a loro volta, custodiscono una memoria significativa per l’esperienza cristiana: la memoria dei luoghi della redenzione. Custodire i luoghi poi significa anche prendersi cura delle persone. Perché attorno ai luoghi santi c’è quasi sempre anche una piccola comunità cristiana, che ha bisogno di essere sostenuta per poter vivere la propria fede.
Nei principali luoghi santi c’è anche un’esperienza di convivenza, di incontro e di dialogo ecumenico.
La presenza dei frati è dedita al servizio della minoranza cristiana che dall’epoca apostolica vive ininterrottamente in quella terra, sperimentando lungo la storia fasi di crescita e fasi di declino, e anche tempi di persecuzione. È una presenza che non ha mai perso il significato che porta in sé questo stretto legame tra i luoghi santi e i cristiani che in quei luoghi pregano, vivono e lavorano.

Il mandato di San Francesco

Per capire il senso e la modalità della presenza dei francescani in Terra Santa, Mauro Ungaro, presidente della FISC, ha proposto a fra Patton, come incipit dell’incontro, il mandato di san Francesco a coloro che si inseriscono in una realtà di fede e religione diversa, un testo che san Francesco ha affidato ai frati nel Capitolo XVI della Regola non bollata e poi nel XII della Regola bollata che contempla tre aspetti:

°non fare liti o dispute,

°essere sudditi e soggetti a ogni umana creatura per amore di Dio,

°confessare di essere cristiani.

“Prendere sul serio l’espressione “non fare liti e dispute” qui in Medioriente - ha affermato Patton - significa avere un atteggiamento pacifico e aperto per cui si dà comunque credito e fiducia al prossimo. Tutto ciò è qualcosa di molto utile e ripagante che si riscontra nel rapporto con le chiese sorelle, con musulmani ed ebrei.
Poi l’altro aspetto: “
essere sudditi e soggetti a ogni umana creatura per amore di Dio”, - ha continuato il Custode di Terra Santa - che di fatto lungo la storia e anche oggi si traduce nelle opere sociali, vuol dire mettersi a servizio di tutti con spirito di gratuità. Ciò si si vede ancora di più in territori estremamente provati come la Siria e il Libano dove gli interventi umanitari sono sostanzialmente necessari, e significa avere un’apertura verso quelli che sono di fede diversa.
Qui in Israele si coglie in modo particolare nelle scuole che sono formate dal 50% da cristiani e dal 50% da musulmani, con qualche eccezione come a Gerico, dove il 96% degli studenti sono musulmani e solo il 4% sono cristiani, oppure nella Scuola di Musica “Magnificat”, che abbiamo qui nell’edificio della Custodia, dove l’80% di professori sono ebrei e l’80% degli studenti sono palestinesi di religione islamica.
Questo lo si vede ancor di più in Siria - ha aggiunto Patton - dove, a causa della guerra, ci siam trovati, invece che sotto lo stesso cielo, sotto le stesse bombe…”.

Umiltà e servizio

Sottolineando come i progetti realizzati dalla Custodia sono sempre inclusivi, padre Patton ha messo in rilevo l'importanza della solidarietà e della riconciliazione nella Terra Santa, in conformità con la regola di San Francesco.
 
L'incontro tra i giornalisti cattolici italiani e fra Francesco Patton è stato un momento di profondo significato spirituale. Ha permesso ai partecipanti di comprendere meglio il messaggio di umiltà e servizio incarnato dal Santo di Assisi e di vedere come questi valori si traducano nella missione del custode di Terra Santa.

Riccardo Tonna

Nella foto, da sinistra Mauro Ungaro e padre Francesco Patton.

Pubblicato il 22 settembre 2023

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