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La Virgen de El Cisne unisce Piacenza ed Ecuador

Messa madonna del Cisne 106

“Due tradizioni, ed anche due statue della Madonna, esprimono la fede cristiana che si incarna nei popoli del mondo”: così il vescovo di Piacenza-Bobbio mons. Adriano Cevolotto, ha introdotto la sua riflessione in  Cattedrale, il 15 agosto, davanti a due immagini della Vergine Maria: quella del duomo di Piacenza e quella della comunità ecuadoriana.

La Virgen è apparsa a El Cisne nel 1594

In questo modo, insieme alla solennità dell’Assunzione di Maria, si è celebrata la festa della Virgen de El Cisne, una ricorrenza mariana molto sentita in Ecuador, ed anche la numerosa comunità ecuadoregna di Piacenza è molto legata a questo evento. Ogni anno, il 15 agosto, i devoti di tutto il mondo si riuniscono per adorare, la Virgen che fece la sua prima apparizione, nel 1594, a El Cisne una località dell’Ecuador. Da allora, molti fedeli assicurano che la Vergine Maria, attraverso la sua effige, ha compiuto molti miracoli ed è diventata la festa a cui gli ecuadoregni sono più vincolati.

Un incontro tra tradizioni diverse unite dalla fede

“È bello vivere con fede questa celebrazione eucaristica che, attraverso la Virgen de El Cisne, unisce gli ecuadoriani al popolo piacentino”: sono le parole di padre Emanuel Fulgensius, 32 anni, sacerdote missionario scalabriniano. Nato in Indonesia, è entrato in seminario nelle Filippine, ha studiato teologia a Bogotà, ha vissuto una esperienza in Messico ed ora, da alcuni mesi, si trova a Piacenza dove ha la responsabilità pastorale della comunità dei latino americani di Piacenza e provincia.
“Nell’incontro fra tradizioni diverse - ha sottolineato il Vescovo - raramente si guarda alla fede. Si è portati a vedere le differenze, ma per grazia la vita ci fa scoprire l’importanza dell’altro che ci serve per non rimanere chiusi nella nostra autosufficienza”.

L’unione tra il cielo e la terra

Alla luce del Vangelo il presule ha poi commentato l’incontro tra Maria ed Elisabetta. Una visita cercata con determinazione da Maria per riconoscere il segno che l’angelo le aveva indicato.
“Una promessa di Dio - sintetizziamo il pensiero di mons. Cevolotto - che accende gioia ed esultanza, portando al canto di lode del Magnificat. Un incontro, quello di Maria ed Elisabetta, che dilata il cuore, totalmente gratuito, senza difese che, nella solennità dell’Assunzione, manifesta l’unione tra cielo e terra. Un cielo che ci risulta più familiare, non distante e lontano, perché la nostra umanità concreta ha un destino e un futuro in Dio”.
Il presule ha poi evidenziato la piccolezza di Maria, umile serva, che si è affidata alla parola di Dio ed ha vissuto una umanità aperta all’incontro e frutto di relazioni.
“Affidiamoci a Maria - ha concluso mons. Cevolotto - segno di sicura speranza e di consolazione”.

processione

La processione

Al termine dell’Eucaristia, la preghiera davanti alla tomba di mons. Giovanni Battista Scalabrini, vescovo, padre dei migranti, che presto sarà proclamato santo. Infine la statua della Virgen de El Cisne è stata portata fuori dal Duomo per la processione, ritornata finalmente dopo due anni di stop a causa della pandemia. Seguita da una folta schiera di fedeli, la Madonna de El Cisne è stata portata, attraverso canti e preghiere, fino al cortile della Casa degli Scalabriniani, in via Caccialupo, dove c’è stato un momento di convivialità.

Riccardo Tonna

scalabrini


Nelle foto di Carlo Pagani alcuni momenti della processione con la statua della Virgin de El Cisne
e la preghiera alla tomba di Scalabrini
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Pubblicato il 16 agosto 2022

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