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FISC: «8xmille senza frontiere»

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“Abbiamo voluto dare visibilità a tutte quelle opere caritative realizzate, con il contributo dell’8xmille alla Chiesa Cattolica, anche durante il periodo del Covid”: così ha esordito Mauro Ungaro, Presidente della Federazione Settimanali Cattolici. “È emersa, in questo modo, - ha aggiunto - l’immagine di una Chiesa che si è fatta prossimo per i più deboli, evidenziando un mondo di solidarietà, manifestato soltanto dai giornali cattolici locali”.

Raccontare il bene nel territorio

Il seminario di lavoro, che ha coinvolto giornalisti delle varie testate cattoliche di tutta Italia, svoltosi il 5 luglio nell’Aula Magna della sede Cei di Via Aurelia, 468, ha avuto come relatori: Massimo Monzio Compagnoni, Responsabile S.P.S.E.; Don Claudio Francesconi, Economo Cei; Don Leonardo Di Mauro, Responsabile Servizio per gli interventi caritativi a favore dei paesi del terzo mondo; Laura Gavazzi, Progetti di censimento, tutela e valorizzazione del patrimonio; Ferruccio Ferrante, Responsabile Ufficio Comunicazione e Segreteria di Direzione Caritas Italiana.
La firma dell’8xmille è stata messa in rilievo, come un valore per cattolici e non, da Massimo Monzio Compagnoni, Responsabile del Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica, che ha sottolineato l’importanza di raccontare il bene fatto dalle comunità cristiane sul territorio.

Ogni firma è fondamentale

Compagnoni, con forte determinazione, nonostante tutte le limitazioni che in questo biennio hanno condizionato la vita e il lavoro di tutti, ha portato avanti un processo di rinnovamento e digitalizzazione delle attività di questo settore così delicato per la vita della Chiesa italiana.
“Gli spot della nostra campagna pubblicitaria - ha evidenziato Compagnoni - esprimono in maniera lampante il tema dell’amore che è una casa, una famiglia, la speranza o la felicità, per chi aveva perso tutto. Ma è anche un riscatto, per chi aveva perso lavoro e dignità. Ed è una missione, per chi si realizza anche professionalmente attraverso queste migliaia di progetti finanziati, ed è “la nostra storia”, come afferma chi, grazie ai fondi dell’8xmille, ha visto rinascere la chiesa del proprio paese, da tempo inagibile.
Il denaro - ha spiegato il Responsabile della Cei - che viene ricevuto (e puntualmente rendicontato) dalla Chiesa cattolica viene impiegato a beneficio di tutta la collettività e non solo dei cattolici. È importante però soprattutto per coloro che, per l’oggettiva complessità della procedura, per un pizzico di pigrizia o semplicemente perché non lo sanno, non esercitano il proprio diritto a firmare. Proprio per questo bisogna ricordare che tutte le firme, indipendentemente dal reddito del firmatario, hanno lo stesso identico valore. Ogni firma è fondamentale. Nessuna esclusa”.


Far crescere fiducia nella Chiesa

Il rendiconto 2021 dell’8xmille, pubblicato dalla Cei lo scorso 22 maggio, evidenzia come le firme per la Chiesa cattolica sono scese da 13 a 12 milioni circa, con una percentuale che è passata dal 77 dell’anno precedente a poco meno del 72%. Per Compagnoni non deve nascere nessun allarmismo, ma è un segnale che va letto con attenzione per far crescere fiducia nella chiesa che, soprattutto dalla rete sociale, è tanto bistrattata. Si tratta quindi di riscoprire profondamente l’importanza di ogni firma a partire dalle famiglie, dalle parrocchie, dalle diocesi. L’8xmille è uno strumento affidato alla responsabilità di ognuno, ma va sostenuto e incoraggiato nelle comunità cristiane.

L’ultimo rendiconto

I tre ambiti di destinazione dell’8xmille sono stati sviscerati dagli altri relatori, Don Claudio Francesconi, Don Leonardo Di Mauro, Laura Gavazzi e Ferruccio Ferrante, che hanno spiegato con chiarezza dove il denaro è confluito secondo l’ultimo rendiconto della Cei.

Sostentamento del Clero

Dei 1.136.166.333 Euro assegnati per il 2021, poco più di un terzo (420 milioni) è stato destinato al sostentamento del clero, cioè a garantire una remunerazione dignitosa a tutti i sacerdoti italiani, indipendentemente dalla parrocchia di destinazione.

Culto e Pastorale

Alle 226 diocesi italiane sono stati assegnati 158 milioni di euro per le attività di culto e pastorale, 82 milioni di euro per l’edilizia di culto e ai beni culturali. Un ambito molto vasto, che va dalla costruzione di nuove chiese alla manutenzione di edifici di culto esistenti, fino alla gestione attiva del patrimonio mobiliare, come musei, archivi e biblioteche.

Carità

Sono 150 i milioni destinati alle iniziative caritative. Per l’assegnazione di questi fondi, la CEI chiede a ciascuna Diocesi un piano di conferimento dettagliato, che indichi gli obiettivi, i destinatari e gli eventuali co-sostenitori di ciascuna attività, e al termine di ogni anno viene chiesta una rendicontazione delle attività sostenute con i fondi dell’8xmille, corredata da una verifica degli obiettivi e dei destinatari raggiunti. Inoltre, 50 milioni di euro sono poi stati attribuiti a iniziative caritative nei Paesi in via di sviluppo.

Riccardo Tonna

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Nelle foto, in alto gli intervenuti all'incontro svoltosi nella sede della Cei; sopra, i relatori: da sinistra don Leonardo di Mauro, don Claudio Francesconi e Massimo Monzio Compagnoni.

Pubblicato il 9 luglio 202

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