Menu
logo new2015 ok logo appStore logo googleStore

Il vescovo Scalabrini diventerà Santo

scalabrini

Diventerà presto santo il vescovo mons. Giovanni Battista Scalabrini, vescovo di Piacenza dal 1876 al 1905, proclamato beato da Giovanni Paolo II esattamente 25 anni fa.

Mentre si avvicina la messa del 1° giugno alle ore 18.30 in Cattedrale a Piacenza con il vescovo mons. Adriano Cevolotto nella festa liturgica del santo vescovo, la Santa Sede ha dato l’annuncio della futura canonizzazione.

Da Como a Piacenza

Nato a Fino Mornasco (Como) l’8 luglio 1830, Giovanni Battista Scalabrini divenne sacerdote il 30 maggio 1863. Insegnante nel Seminario della sua diocesi, Como, divenne rettore della struttura educativa dal 1867 al 1870, anno in cui venne nominato parroco di San Bartolomeo.

A fine ’75 a soli 36 anni venne scelto come vescovo di Piacenza per essere poi ordinato il 30 gennaio 1876 e fare il suo ingresso pochi giorni dopo nella diocesi emiliana.

La grande passione pastorale

Il suo ministero pastorale è stata caratterizzato da una una grande passione pastorale – ben cinque le visite pastorali a dorso di mulo nel vasto territorio dalla pianura agli Appennini –, dallo sviluppo del catechismo, di cui promosse una rivista e un congresso a livello nazionale a Piacenza e dalla grande attenzione ai numerosi migranti che partivano a fine ‘800 per l’America del Sud e del Nord. Per seguire gli italiani all’estero e aiutarli sul piano umano e spirituale fondò prima i Missionari di San Carlo e poi le Missionarie insieme ai fratelli Marchetti, padre Giuseppe e madre Assunta. Nel 1961 poi nacquero le Missionarie Secolari Scalabriniane.

Oltre il “non expedit”

L’impegno di Scalabrini, in particolare con l’amico mons. Geremia Bonomelli vescovo a Cremona, lottò per il superamento del “non expedit” favorendo così l’impegno dei cattolici in campo sociale e politica in Italia. Scalabrini morì il 1° giugno 1905 a Piacenza.

Oltre 600 i missionari scalabriniani nel mondo

A Piacenza sorge la Casa madre della congregazione; sono oltre 600 i missionari scalabriniani oggi nel mondo, impegnati su più fronti, anche in molti punti caldi del pianeta, al servizio dei migranti di ogni nazionalità. Grande la gioia della comunità scalabriniana piacentina; il superiore padre Sandro Gazzola ha subito suonato le campane della chiesa di San Carlo in via Torta a Piacenza. Alle ore 16 di sabato 21 maggio suoneranno a festa anche le campane della Cattedrale di Piacenza; a quell'ora le Suore e i Padri Scalabriniani si ritroveranno nel Duomo di Piacenza a fianco all’urna del beato Scalabrini per cantare il Te Deum e il Magnificat come ringraziamento per la futura canonizzazione del loro fondatore e Pastore della diocesi di Piacenza-Bobbio. I piacentini sono invitati.

Non si tratta di una canonizzazione equipollente in quanto ci sarà una cerimonia formale, ma con la dispensa dalla prassi del riconoscimento del secondo miracolo, come avvenuto per Papa Giovanni XXIII. La scelta emerge dall’udienza concessa oggi dal Papa al cardinale Semeraro, prefetto delle Cause dei Santi, approvati i voti favorevoli della sessione ordinaria dei cardinali e vescovi membri del Dicastero. La data della canonizzazione sarà annunciata in occasione del Concistoro.

Pubblicato il 21 maggio 2022

Ascolta l'audio

Aggiungi commento


Codice di sicurezza
Aggiorna

"Il Nuovo Giornale" percepisce i contributi pubblici all’editoria.
"Il Nuovo Giornale", tramite la Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici), ha aderito allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.

Amministrazione trasparente