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«Grazie Caritas, ci insegni ad essere comunità solidale»

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Una solidarietà che non si ferma al bisogno del momento, ma si fa accompagnamento, vicinanza, promozione della persona e della sua dignità. E, così facendo, esprime quella carità capace di educare il territorio a vincere il virus dell’indifferenza.
La parola “gratitudine” ha fatto da sfondo a Palazzo Gotico alla cerimonia di conferimento della benemerenza civica “Piacenza Primogenita d’Italia” alla Caritas di Piacenza-Bobbio. Nella giornata-simbolo del 10 maggio - che ricorda il plebiscito con cui i piacentini nel 1848 votarono l’annessione al Piemonte - la comunità cittadina ha così voluto esprimere il suo “grazie” all’organismo diocesano non solo per l’impegno straordinario profuso nel periodo della pandemia, ma per tutti i cinquant’anni di storia che hanno fatto crescere Piacenza nella capacità di accoglienza e solidarietà.
A testimoniarlo, accanto al direttore Mario Idda e al vicario generale mons. Luigi Chiesa, i direttori precedenti Giuseppe Chiodaroli, mons. Giampiero Franceschini, don Mauro Stabellini e i tanti operatori e volontari di oggi e di ieri presenti in sala.

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Il sindaco Patrizia Barbieri, il direttore della Caritas diocesana Mario Idda e il vicario generale mons. Luigi Chiesa.

Professionalità, umanità e forti valori


“Grazie, perché richiamate la nostra coscienza a non essere mai indifferenti nei confronti di chi ha bisogno di aiuto”, ha evidenziato il sindaco Patrizia Barbieri, citando un passaggio delle motivazioni che hanno spinto la commissione ad assegnare, all'unanimità, il riconoscimento all'organismo diocesano. Oltre a ripercorrere i momenti difficili del lockdown - "l'emergenza non era di giorno in giorno, ma di minuto in minuto, con tanta gente che si trovava senza lavoro, con dei lutti familiari e si vergognava a chiedere aiuto" - il sindaco Barbieri ha citato lo sforzo congiunto per far fronte alla pandemia sociale con il protocollo “Insieme Piacenza” e l'Emporio Solidale, a cui si aggiunge l’attuale impegno nell’emergenza-Ucraina. Tutti interventi che vedono Caritas lavorare in sinergia con le istituzioni e l'associazionismo. “Ci insegnate ad essere una comunità che cammina insieme”, ha aggiunto il sindaco Barbieri.

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Le autorità civili e militari con il direttore della Caritas diocesana Mario Idda (al centro) e, quinto da destra,
i precedenti direttori mons. Giampiero Franceschini, don Mauro Stabellini e Giuseppe Chiodaroli.

Anche il prefetto Daniela Lupo ha elogiato il lavoro di Caritas nella cabina di regia per l’accoglienza profughi. Una presenza caratterizzata da “professionalità, umanità e - ci ha tenuto a precisare - da una grande spiritualità”. Il prefetto ha voluto citare papa Francesco: "Il potere è nel servizio". Caritas lo esprimere stando vicino alle famiglie, dando risposte ai bisogni, ma anche - ha proseguito il prefetto - attraverso la testimonianza quotidiana dei suoi 600 volontari "che dedicano tempo non in modo parcellizzato, perché  sono animati da valori che vivono al di là dei momenti di servizio, trasferendoli in tutto il tessuto sociale".

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L'intervento del presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano Roberto Reggi.

Un’azione educativa che cambia prima di tutto chi la vive

La Fondazione di Piacenza e Vigevano è accanto a Caritas su tanti progetti, come il lungimirante “Casa tra le case”. Il presidente Roberto Reggi - che dell’avventura Caritas ha fatto parte come volontario - ha voluto ricordare, non senza commozione, la funzione educativa che l'organismo diocesano ha svolto per tanti giovani della sua generazione. “Le energie e le inquietudini di quel momento storico - ha detto - da protesta sono state trasformate in proposta, dando vita alle prime esperienze di cooperazione sociale di Piacenza”.
Se non tutte le situazioni di bisogno sono risolvibili - ha fatto notare da parte sua il vicario generale mons. Chiesa, in rappresentanza del Vescovo, assente perché impegnato ad un incontro dei sacerdoti giovani - quel che Caritas insegna è infatti “a vivere ogni circostanza come una opportunità che fa crescere e cambia anzitutto chi la vive”. La funzione pedagogica è il cuore della missione di Caritas. Lo ha ribadito il direttore Mario Idda, rileggendo alcuni passi dello Statuto. Caritas ha infatti la missione di promuovere "la testimonianza della carità nella comunità ecclesiale italiana, in forme consone ai tempi e ai bisogni, in vista dello sviluppo integrale dell'uomo, della giustizia sociale e della pace, con particolare attenzione agli ultimi e con prevalente funzione pedagogica". Ecco perché Caritas è la casa di tutti, si esprime attraverso tante realtà, associazioni, progetti che vanno ben oltre la risposta alle emergenze. "Ogni azione, ogni servizio, ogni incontro è mosso da queste attenzioni, dal desiderio di condivisione, che si avvale dell'apporto di figure educative professionali. I volontari - ha ribadito il direttore Idda - sono la nostra forza, la comunità piacentina è la nostra forza: siamo parte di una visione solidale di città. Vogliamo essere sempre più la casa e la famiglia di tutti”.

Barbara Sartori

Le motivazioni

Attestato di civica benemerenza
“Piacenza Primogenita d’Italia”

Caritas Diocesana di Piacenza-Bobbio

Per averci insegnato ad ogni passo, in questi 50 anni di cammino,
che non si può mai restare indifferenti a una richiesta di aiuto.
Per l'umanità e il profondo, generoso impegno civile,
nella costante adesione ai valori della solidarietà e della carità cristiana.
Per la presenza viva, forte e attenta a sostegno della nostra comunità,
capace di ispirare e promuovere la coesione sociale.


Comune di Piacenza
10 maggio 2022

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