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Via Crucis: cattolici, evangelici e ortodossi, insieme per chiedere la pace

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“Venerdì Santo di passione, di dolore, di sofferenza, ma come il Sabato Santo non è la fine della settimana. Sono giorni di silenzio, di assenza, ma non sono definitivi; insieme rivelano che, pur nel paradosso del fallimento e della morte, si sta aprendo una vita nuova”. Le parole del vescovo mons. Adriano Cevolotto, hanno così spiegato il significato della Via Crucis, del 15 aprile, in Cattedrale a Piacenza.


Una supplica per la riconciliazione e la pace
I fedeli sono stati invitati a riflettere su sette stazioni del cammino doloroso di Cristo, dall’orto degli ulivi alla deposizione dalla Croce. Brani della Bibbia e preghiere hanno scandito questo momento, promosso dalla Comunità Pastorale 1 del centro storico di Piacenza con il coordinamento di don Giuseppe Basini, e hanno accompagnato la celebrazione dando vita a spazi di silenzio, all'ascolto della Parola di Dio, a una supplica per la riconciliazione e la pace.

L’unità della Chiesa
“Nel cammino che inizieremo - ha affermato il Vescovo - tra le vie di Piacenza passeremo nei luoghi di culto delle varie confessioni cristiane per metterci tutti sotto la Croce di Gesù”. Un momento insieme che, per il presule, ha voluto ricordare la tunica di Cristo della passione, rimasta unica, senza strappi, per fare memoria dell’unità della Chiesa. “Guidati dal Crocifisso - ha aggiunto - camminiamo per invocare la pace, per lasciarci riconciliare con Dio, per intessere relazioni fraterne e lasciarci abbracciare da Cristo inchiodato sulla croce”.

La processione
I presenti sono quindi usciti in piazza Duomo e in silenzio, hanno iniziato la processione dietro la croce lungo via XX Settembre, via San Giuliano, dove il pastore metodista Nicola Tedoldi ha pronunciato una preghiera. Il percorso è proseguito in via Romagnosi, via Daveri, via Giordano Bruno, via del Consiglio dove, davanti alla chiesa dei Santi Tre Vescovi, affidata alla comunità ortodossa del Patriarcato di Mosca, padre Grigore Catan e i fedeli russi hanno rivolto una supplica in canto al Signore. Il cammino è continuato in via Roma e in via Alberoni verso la chiesa San Savino, dove si raduna in preghiera anche la comunità ucraina di rito greco cattolico. Qui i fedeli sono rimasti in contemplazione del Crocifisso e hanno pregato per invocare il dono della pace in Ucraina e in tutti i Paesi sconvolti dal dramma della guerra (Afghanistan, Siria, Yemen, Nigeria…).
Una serata carica di significati e ricca di suggestioni, dove circa 500 persone hanno camminato per le vie del centro storico, lanciando un segnale di fede davanti allo sguardo stupito dei passanti.

Riccardo Tonna 

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Nelle foto di Carlo Pagani, alcuni momenti della Via Crucis: in Cattedrale, in processione per le vie del centro storico; di fronte alla chiesa evangelico-metodista di via San Giuliamo con il pastore padre Nicola Tedoldi, l'incontro con la comunità ortodossa legata al Patriarcato di Mosca con padre Grigore Catan. la preghiera conclusiva in San Savino.

Pubblicato il 16 aprile 2022

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