Mandato AC. Il Vescovo: non diventiamo una Chiesa museo
“Preservaci dal diventare una Chiesa da museo, bella, muta, con tanto passato e poco avvenire”. Sono le parole della preghiera recitate da mons. Adriano Cevolotto durante la celebrazione del mandato per l’Azione Cattolica, il 5 novembre, al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza. Una preghiera rivolta allo Spirito Santo “perché nell’esperienza sinodale non ci lasciamo sopraffare dal disincanto, non annacquiamo la profezia, non finiamo per ridurre tutto a discussioni sterili”.
La contemporaneità di Dio con noi
Nell’omelia il Vescovo, commentando il brano di Vangelo di Luca 4,14-21, ha sottolineato l’importanza di riprendere il cammino in un tempo di rinascita, ripartendo da Nazaret, luogo della vita ordinaria di Gesù. Cristo, nella sinagoga di Nazaret, suo luogo di origine, annuncia l’adempimento della Scrittura nella sua persona. “Oggi c’è l’urgenza - ha aggiunto il Presule - di un annuncio di speranza per rianimare una prospettiva di vita. E anche per noi risuona quell' oggi, affermato da Cristo nel Vangelo di Luca, della contemporaneità di Dio con noi”.
Tenere lo sguardo fisso su Gesù
Per il Vescovo è di grande rilevanza evidenziare la presenza del Signore nella vita odierna, e il mandato associativo dell’Azione Cattolica è quello di tenere fisso lo sguardo su Gesù. “A chi guardiamo?” - si è domandato mons. Cevolotto, mettendo in luce il pericolo di distrarci e di essere catturati da altre preoccupazioni che possono portare alla sfiducia e alla demotivazione. “Come associazione - ha affermato il Vescovo - sia questo il vostro impegno: guardare a Gesù, dare spazio a lui, ascoltare la sua voce con attenzione. Nel cammino sinodale che stiamo vivendo, dobbiamo cogliere l’oggi di Cristo nella nostra storia”.
Al termine della celebrazione la consegna del programma dell’Azione Cattolica, dalle mani del Vescovo, ai presidenti o rappresentanti di ogni associazione parrocchiale.
Riccardo Tonna
Pubblicato il 6 novembre 2021
Ascolta l'audio