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Don Ubaldo, giusto tra le nazioni

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“Se dovremo morire, moriremo insieme”. Parole scolpite come pietre quelle pronunciate in una notte del 1943 dal giovane don Ubaldo Magistrali.
Il sacerdote aveva solo 28 anni e da tre era parroco a Roccanuova di Varsi. Alla fine di luglio del ‘43, in piena seconda guerra mondiale, i nazifascisti battevano il territorio alla ricerca degli ebrei. Don Ubaldo accolse in canonica il rabbino Elia Fargion con la sua numerosa famiglia (in tutto 12 persone) e, con l’aiuto della sorella, li salvò dalla deportazione facendoli fuggire in Svizzera.

Ora gli è stato conferito il titolo di “Giusto tra le Nazioni”, il riconoscimento da parte dello Stato di Israele per “coloro - spiega mons. Domenico Ponzini - che hanno agito in modo eroico, a rischio della propria vita e senza interesse personale, per salvare la vita di uno o più ebrei dal genocidio nazista della Shoah. È conferito dal Memoriale ufficiale di Israele, Yad Vashem fin dal 1962, a tutti i non ebrei riconosciuti come «Giusti»”.

Don Ubaldo Magistrali era nato a Montalbo di Ziano il 28 settembre 1915. Fu parroco a Roccanuova, Cogno San Savino e Ottavello. Morì a Piacenza il 24 giugno 1997.

L’onorificenza verrà consegnata alla memoria a Varsi, probabilmente tra la fine settembre e la prima metà di ottobre.

Leggi il servizio a pag. 13 dell’edizione di venerdì 16 settembre 2016

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