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La Giornata di preghiera contro la tratta

statua

Era il 2014 quando Papa Francesco incaricò l'Unione internazionale delle Superiore e quella dei Superiori generali - che riuniscono le varie Congregazioni maschili e femminili - a promuovere nel mondo una Giornata mondiale di preghiera e riflessione contro la tratta di persone.
L'8 febbraio 2015, nella memoria liturgica di santa Giuseppina Bakhita - la schiava sudanese che, giunta in Veneto, scoprì la fede cristiana e divenne canossiana - ha preso così il via la Giornata mondiale contro la tratta, che vede coinvolti religiosi, religiose e laici impegnati ad accendere una luce contro la tratta nel proprio Paese per lasciare un segno visibile in memoria delle vittime e delle persone sopravvissute. In tutto il mondo si sono accese in quell'evento 2312 luci in 154 Paesi. E così Talitha Kum, la rete mondiale della vita consacrata impegnata contro la tratta, da allora ha iniziato ogni anno a coordinare le organizzazioni che aderiscono a questa Giornata ecclesiale mondiale.

Economia senza tratta: lunedì 8 febbraio maratona on line

Quest'anno il tema della Giornata sarà "Economia senza tratta di persone": il 2021 accende così i riflettori su una delle principali cause della tratta, ossia il modello economico dominante, i cui limiti e contraddizioni sono acuiti dalla pandemia COVID-19. L'immagine ispiratrice è di Timothy Schmalz, l'artista che ha creato la scultura di Santa Bakhita "Let the Oppressed go free" (nella foto in alto).

Lunedì 8 febbraio la Comunità Papa Giovanni XXIII fondata da don Benzi, impegnata a liberare le ragazze dallo sfruttamento, parteciperà con video e testimonianze alla Maratona mondiale di preghiera online, che coinvolgerà organizzazioni d'Europa impegnate al fianco delle vittime. La maratona inizia alle ore 10; gli interventi della comunità sono previsti dalle ore 13.30 alle ore 15. Il link per partecipare alla diretta sul sito: preghieracontrotratta.org

A Piacenza il 13 febbraio in Cattedrale con il Vescovo

La Comunità Papa Giovanni XXIII promuove inoltre iniziative di riflessione in diverse città italiane in sinergia con i Vescovi e con le aggregazioni ecclesiali e le associazioni locali.

Anche a Piacenza tornerà l'appuntamento, quest'anno ridotto al solo momento in Cattedrale causa restrizioni anti-Covid. Ci si ritroverà sabato 13 febbraio alle 17.30 per la veglia di preghiera, a cui seguono i Vespri e, alle 18.30, la messa presieduta dal vescovo mons. Adriano Cevolotto.

L'evento sarà trasmesso in streaming dal canale you tube Piacenzadiocesi.tv.

La campagna "Questo è il mio corpo"

Don Oreste Benzi aveva a cuore dal 1990 questo dramma in particolare per le tantissime donne e minori trafficate e sfruttate nell'industria della prostituzione, che ancora oggi in Europa colpisce circa il 70% delle vittime. "Lo Stato - sottolineava don Benzi - non può legalizzare lo sfruttamento! Anche negli appartamenti, se si analizza a fondo la situazione, si vede che non esiste mai la libertà, non esiste più. E poi c'è l'intangibilità della persona umana che non è solo un corpo, è una persona". Prende proprio da qui lo spunto la campagna questoeilmiocorpo.org, petizione che punta a chiedere  al Parlamento Italiano di approvare una legge che, sull’esperienza di altre legislazioni europee, punisca il cliente dello sfruttamento sessuale, per togliere così alle organizzazioni criminali la fonte di guadagno e per combattere lo sfruttamento di persone vulnerabili. L'obiettivo è colpire la domanda per contrastare le conseguenze devastanti che la prostituzione crea.

Pubblicato il 4 febbraio 2021.

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