Menu
logo new2015 ok logo appStore logo googleStore

Piacenza non dimentica la beata Leonella

È nato un gruppo SOS per sostenere la sua opera in Somalia

SOS

Piacenza non vuole dimenticare la popolazione per cui la beata Leonella Sgorbati, la missionaria della Consolata originaria di Rezzanello, ha dato la vita il 17 settembre 2006, uccisa con la sua guardia del corpo musulmana di fronte all’ospedale pediatrico di SOS Villaggi dei Bambini a Mogadiscio. Le sue ultime parole in punto di morte, affidate alla consorella suor Marzia, furono: "Perdono, perdono, perdono. Non abbandonate la Somalia".
Per contribuire a portare avanti la sua opera - sulla scia della proposta lanciata all’indomani della beatificazione dal farmacista piacentino Paolo Corvi Mora - sta mettendo radici nella nostra città un piccolo gruppo di attivisti dell’Organizzazione con cui la beata Leonella ha collaborato in terra somala.
“Suor Leonella arrivò nel 2001 nell’ospedale pediatrico gestito da SOS Villaggi dei Bambini a Mogadiscio, ai tempi era l’unico ospedale in grado di offrire cure mediche gratuite e unica struttura sanitaria rimasta attiva durante gli incessanti conflitti in Somalia”, spiega la presidente di SOS Italia Maria Grazia Lanzani. “C’era bisogno di personale e suor Leonella mise a disposizione ciò che le riusciva meglio di qualsiasi altra cosa: l’insegnamento. Si sa che per educare e formare devi donare anche qualcosa di te stesso e suor Leonella, con la sua straordinaria capacità di amore, aveva dedicato la sua vita a formare personale per gli ospedali in Africa, non solo per fornire una risposta nell’immediato, ma anche per rendere l’attività di cura sostenibile nel tempo. Nel maggio 2002 prese ufficialmente avvio la Scuola per Infermiere. Ancora oggi lo spirito determinato che animava suor Leonella è un esempio per tutti e il suo dolce sorriso resta impresso nella memoria di chi l’ha conosciuta”.
SOS Villaggi dei Bambini è parte del network SOS Children’s Villages, presente in 136 Paesi e territori, dove aiuta oltre un milione di persone sulla scia del fondatore, Hermann Gmeiner, che nel 1949 si fece carico di tanti orfani di guerra con una convinzione: ogni bambino per crescere ha bisogno di una famiglia.
Sull’edizione di questa settimana, l’intervista completa a Maria Grazia Lanzani.

Pubblicato il 20 febbraio 2020.

Ascolta l'audio

Aggiungi commento


Codice di sicurezza
Aggiorna

"Il Nuovo Giornale" percepisce i contributi pubblici all’editoria.
"Il Nuovo Giornale", tramite la Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici), ha aderito allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.

Amministrazione trasparente