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Dio a modo mio

Dio a modo mio

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Rileggendo l’indagine dell’Istituto Toniolo

“I giovani cercano Dio, con una forte caratterizzazione di soggettività. C’è una forte personalizzazione dei percorsi di fede. I giovani non hanno abbandonato l’idea di Dio ma stentano a trovare i riferimenti istituzionali in grado di aiutare e sostenere la loro ricerca”. Rita Bichi, docente di Sociologia all’Università Cattolica, è insieme a Paola Bignardi la curatrice dell’indagine “Dio a modo mio. Giovani e fede in Italia”, dell’Istituto Toniolo, che ha coinvolto 150 ragazzi e ragazze tra i 19 e i 21 anni e tra i 27 e 29 anni.

“Credere in qualcosa è bello, nel senso che, comunque, non credere assolutamente a nulla è brutto”. “Se ci fosse davvero un Signore, la mia mamma l’avrebbe lasciata qua con me e mio fratello per accudirci”. “Mi sono resa conto che ci sono persone che quando incontrano Gesù si vede”. “Il giorno in cui ho fatto la Cresima, quando sono uscita, ho detto «io ho finito»... e ho finito”.

Sono solo alcune delle risposte che emergono dall’indagine. E i giovani piacentini, cosa ne pensano? Ne abbiamo parlato con alcuni giovani della parrocchia cittadina della “Sacra Famiglia” e con un “lontano”, ma non indifferente, alla questione religiosa.

Leggi il servizio alle pagine 14 e 15 dell’edizione di venerdì 11 marzo 2016.

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