Profughi, segnali di integrazione
“Imparo, dunque cresco”, è il motto di Cefal, il Consorzio Europeo per la Formazione e l’Aggiornamento dei Lavoratori, l’ente di formazione professionale accreditato dalla Regione Emilia Romagna che si impegna quotidianamente ad offrire risposte ai bisogni educativi e sociali delle fasce deboli, puntando a modelli di intervento nuovi, aperti ai cambiamenti sociali che investono questo tempo.
Giovani e adulti, portatori di handicap e disoccupati per citarne alcuni, e non per ultimi, i richiedenti asilo. Proprio con i profughi Cefal da cinque mesi opera anche sul territorio piacentino, tra Cadeo e Cortemaggiore.
“Operiamo in tutta l’Emilia Romagna e la nostra priorità è l’inserimento sociale delle persone - ha dichiarato Flavio Venturi, direttore di Cefal -; in questi ultimi anni ci siamo specializzati nell’intervento con i richiedenti asilo”. Interventi che raccolgono risultati e successi soprattutto nella Bassa Romagna, “a Ravenna e dintorni operiamo con oltre 200 richiedenti asilo”, ha sottolineato Venturi.
Leggi servizio alla pagina 24 dell’edizione di giovedì 9 marzo 2017