Matrimoni nulli
Grave immaturità tra le cause più frequenti
Aumentano nel 2016 le richieste presentate al Tribunale ecclesiastico emiliano per veder riconosciuto nullo il proprio matrimonio (quelle in arrivo da Piacenza sono raddoppiate rispetto al 2015, passando da 10 a 20). E continua il trend dei matrimoni dichiarati nulli per “immaturità”.
È il quadro che esce dai dati presentati il 14 febbraio per l’apertura dell’anno giudiziario nel tribunale con sede a Modena, che tratta le cause di nullità del matrimonio nel primo grado di giudizio ed ha competenza, oltre che per quella modenese, per le diocesi di Piacenza-Bobbio, Fidenza, Parma, Reggio Emilia-Guastalla, Carpi. L’appello, nei casi in cui risulta necessario, si svolge invece a Bologna, al Tribunale ecclesiastico regionale Flaminio.
Sono i capi di nullità relativi al canone 1.095 i più ricorrenti nelle sentenze decretate dal tribunale. Al primo posto si conferma l’incapacità psichica di assumere gli oneri del matrimonio, che nel 2016 è stata decretata 56 volte (erano 58 nel 2015). La persona non è ritenuta abile a dare il proprio consenso in quanto ha una psicopatia o un difetto psichico che non la rende in grado di fare una valutazione di sé e dell’altro, o semplicemente una anomalia psichica per cui non è in grado di assumere su sé oneri e doveri dello stato matrimoniale. In quest’ultima fattispecie rientrano i disturbi di personalità, dell’umore e le gravi immaturità sul piano psicoaffettivo.
Il difetto nella discrezione del giudizio è al secondo posto tra i capi sentenziati: è stato decretato 55 volte (contro le 57 del 2015). Seguono con 30 casi l’esclusione della indissolubilità del matrimonio, ovvero la persona si sposa riservandosi già in partenza di ricorrere eventualmente al divorzio, e, con 29 casi decretati (contro i 36 del 2015), l’esclusione della prole.
Coordinato dall’Ufficio famiglia, è partito in diocesi da oltre un anno un servizio di consulenza gratuita fatto dagli avvocati piacentini abilitati a patrocinare le cause di nullità del matrimonio, per verificare se ci sono gli elementi per avviare un procedimento. Basta telefonare al 339.2421049.
Leggi il servizio a pagina 17 dell’edizione di giovedì 16 febbraio 2017