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In ricordo di don Giussani. Il Vescovo: la fraternità si basa sulla gratuità dell'amore

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“I concetti creano gli idoli, solo lo stupore conosce” è l’espressione di san Gregorio di Nissa, tanto cara a don Luigi Giussani, citata dal vescovo mons. Adriano Cevolotto, il 5 marzo, nella chiesa del Corpus Domini a Piacenza, in occasione del 19° anniversario della morte del Servo di Dio don Luigi Giussani (22 febbraio 2005) e del 42° del riconoscimento pontificio della Fraternità di Comunione e Liberazione (11 febbraio 1982), oltre che per la ricorrenza dei 70 anni dalla nascita del movimento di CL.

Sequela di Cristo

Introducendo la celebrazione don Fausto Arrisi, parroco di Podenzano, legato al movimento, ha letto l’intenzione per la messa, comune a tutte le associazioni in Italia e nel mondo: “Grati per il dono del carisma donato dallo Spirito Santo a don Giussani, desideriamo servire con tutte le nostre energie la Chiesa e i suoi pastori, certi che solo nella sequela quotidiana a Cristo e al Suo Vicario è possibile vivere la vera unità tra noi e servire il bene degli uomini del nostro tempo. Maria Regina della pace guidi il cammino di tutto il movimento e interceda per la pace nel mondo”.

Perdono e speranza

Il Vescovo, nell’omelia, ha ricordato ciò che don Giussani scriveva rispetto alla speranza che è fondata sulla certezza del perdono, ma inserita in un futuro compromesso dai peccati. “È faticoso sperare - ha detto mons. Cevolotto - c’è in noi - come diceva don Giussani - una sensazione che tutto sia compromesso, che sia avvenuto qualcosa di irreparabile, ma la mancanza di speranza è l’ennesima espressione di assenza di fede, come se Dio non riesca a salvarci, per cui contiamo solo su noi stessi. Mentre il perdono e la speranza, secondo don Giussani, - ha evidenziato il Vescovo - si fondano sull’affidamento del futuro al Signore. Inoltre dare credito all’altro, significa esprimere una rinnovata fiducia nella possibilità del prossimo di ricominciare. La fraternità quindi - sintetizziamo le parole di mons. Cevolotto - è fondata sulla gratuità dell’amore, sul perdono del Signore. Infatti nello stupore del suo perdono si riconosce il Dio di Gesù Cristo e il volto dei fratelli e delle sorelle”.

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Obbedienza al Papa e alla Chiesa

Al termine, Matteo Venturi, responsabile locale di CL, ha ringraziato il Vescovo per la sua paternità e le sue parole che esprimono costantemente vicinanza e affetto al movimento. Ha inoltre rimarcato il cammino di obbedienza al papa e alla chiesa che CL vive quotidianamente.
Anche il presidente nazionale Davide Prosperi, in un suo comunicato, ha invitato tutte le comunità di CL sparse nel mondo a leggere il messaggio di papa Francesco, scritto per l’occasione. Nel testo, il pontefice si dice grato a Dio “per la vitalità che il movimento dimostra continuamente nella sua opera di evangelizzazione e di carità nei confronti degli uomini e delle donne di oggi”.
In occasione delle celebrazioni per l’anniversario della morte di Giussani, Francesco raccomanda a tutti gli aderenti di “avere cura dell’unità tra voi: essa sola, infatti, nella sequela ai pastori della Chiesa potrà essere nel tempo custode della fecondità del carisma che lo Spirito Santo ha donato a don Giussani”.
In questo periodo così decisivo per la storia di questa realtà ecclesiale, le indicazioni del Papa sono dunque chiare: “Seguire la strada intrapresa, sotto la guida della Chiesa” e “collaborare con disponibilità e lealtà con chi è chiamato a guidare il movimento”.
“Solo questa obbedienza - assicura Jorge Mario Bergoglio - continuamente riscoperta e alimentata, potrà assicurare tra voi una sempre più ricca esperienza di vita cristiana e il rinnovamento della vostra presenza nel mondo, per il bene di tutta la Chiesa”.

Riccardo Tonna


Nelle foto, la messa in ricordo di don Giussani nella chiesa del Corpus Domini alla presenza del vescovo Cevolotto.

Pubblicato il 6 marzo 2024

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