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La Messa delle Genti: un'Epifania multicolore di comunione

messa delle Genti. 09

“A noi, che tendiamo a pensarci in uno monocolore, oggi è messo innanzi il volto di una Chiesa multicolorata, che ha i tratti somatici, linguistici, culturali, ecclesiali compositi e plurali”: sono le parole di mons. Adriano Cevolto, nel giorno dell'Epifania, il 6 gennaio, in Cattedrale a Piacenza, fulcro di un'esperienza religiosa e culturale profondamente arricchente. Il Vescovo ha presieduto la Messa delle Genti, un evento che ha trasceso i confini della tradizione, aprendo le porte a una celebrazione caratterizzata da una spiccata multiculturalità e da un richiamo alla comunione. Fin dall'inizio, la processione d'ingresso ha offerto uno spettacolo di colori e diversità: un variegato stuolo di bandiere provenienti da molte nazioni, srotolate davanti ai sacerdoti, ha impreziosito l'atmosfera, simboleggiando la ricchezza e la varietà delle culture presenti.

Una nuova Chiesa

Durante l'omelia, il Vescovo Cevolotto ha invitato ad abbandonare il pensiero di una parrocchia, di una diocesi a partire dal passato, spesso idealizzato, ed ha evidenziato come oggi siamo di fronte ad una nuova immagine di Chiesa.

“Confesso che io - ha affermato mons. Cevolotto - quando considero la nostra Chiesa, il suo presente e il suo futuro, non ho in mente spontaneamente questo volto di comunità cristiana. Nel nostro Consiglio pastorale diocesano, ad esempio, dovrebbe essere presente l’espressione di questa varietà e ricchezza. Forse in noi c’è ancora l’idea che questi fratelli e sorelle sono tra noi ospiti, di passaggio. Che verso di loro si debba assicurare l’aiuto. Non è sempre avvertito - ha sottolineato il vescovo - il fatto che è iniziato un processo di trasformazione del nostro essere Chiesa e del nostro essere cristiani, per un’ osmosi inevitabile, che possiamo favorire o rallentare, ma che è in atto. Papa Francesco ci direbbe che “la realtà è superiore all’idea”. Questo è il volto - per mons. Cevolotto - della Chiesa piacentino-bobbiese: a noi la responsabilità di promuovere lo scambio virtuoso, che chiede il convinto abbandono delle nostre presunzioni, il lasciar cadere un’idea esclusiva del cristianesimo, quella che ci ha generati”.

messavescgenti

I Re Magi

Il presule ha poi posto l'accento sulla storia dei Re Magi, figure emblematiche dell'Epifania, sottolineando la loro qualità di esperti astronomi e portatori di una cultura profonda e curiosa. Ha esortato i presenti a considerare la sapienza e la ricchezza delle tradizioni portate da culture diverse, evidenziando come solo attraverso un autentico scambio e una vera apertura al dialogo possiamo arricchirci reciprocamente.

Cercare Gesù

Il punto focale dell’omelia è stato il concetto di ricerca, evidenziato dallo stesso viaggio dei Re Magi alla ricerca del neonato Gesù. Il Vescovo ha invitato tutti a porre la stessa domanda: "Dov'è Colui che è nato?", sottolineando che ciascuno, indipendentemente dal percorso di vita, è chiamato a cercare e trovare Gesù. Ha criticato il fatto che spesso la fede si riduca alla difesa di idee, invitando tutti a orientarsi verso la ricerca della verità e a trovare l'unità nel cammino verso Cristo.

La Messa ha poi ospitato momenti toccanti, come il canto natalizio eseguito a cappella da un gruppo di donne ucraine. Inoltre la benedizione dei bambini, momento centrale nell'Epifania, in cui si è invocato lo Spirito Santo affinché i più piccoli crescano in sapienza, età e grazia.

Una ricca diversità nella comunità piacentina

Padre Mario Toffari degli Scalabriniani, nel suo intervento finale, ha evidenziato l'importanza di affrontare la questione dei migranti in un periodo difficile. Ha sottolineato l'ostacolo della lingua per la prima generazione di migranti e ha criticato la visione comune di integrazione che tende a "italianizzare" forzosamente. Ha invece lodato il prezioso contributo di tanti migranti, specialmente donne dedite all'assistenza agli anziani.

Toffari ha messo in luce l'impegno della Diocesi di Piacenza-Bobbio nel favorire l'unione delle varie culture, rilevando l'importanza di lavorare per la piena integrazione delle seconde generazioni di migranti, che porteranno una ricca diversità nella comunità piacentina. Ha infine annunciato l'attenzione del suo ufficio pastorale “Migrantes” verso tutti popoli, indicando la predisposizione di una mappatura dei migranti presenti in ogni comune della diocesi in vista della prossima Visita Pastorale del Vescovo.

La Messa delle Genti, accompagnata dai canti gioiosi del coro della comunità scalabriniana di San Carlo, è stata un'Epifania di multiculturalità, un'occasione per unire le diversità culturali e valorizzare l’amore evangelico, confermando la centralità della fede nel superare le differenze e nell'abbracciare l'unità nel cammino verso Cristo.

Riccardo Tonna

Nelle foto, la messa delle genti in cattedrale. (foto Pagani)

Pubblicato il 7 gennaio 2024

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