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Il Vescovo agli insegnanti di Religione: cercare sempre nuove prospettive


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La famosa espressione di don Lorenzo Milani: "I CARE", ossia "Mi importa". È stata al centro delle riflessioni, il 2 settembre, nel Convegno degli insegnanti di Religione, svoltosi nella splendida cornice del Collegio Alberoni a Piacenza. Questa giornata di formazione e di fraternità è stata un'occasione preziosa per esplorare la relazione educativa tra il Vangelo e la cura, lasciandosi ispirare dal centenario della nascita di don Milani. L'evento è stato una celebrazione e un approfondimento dell'insegnamento, dello stile educativo e didattico, e del modo di vivere all'interno della Chiesa di don Milani. Il motto "I CARE" ha costantemente guidato i partecipanti durante la giornata, fungendo da sfondo per tutte le attività.
La convention ha avuto inizio con le parole introduttive del prof. Claudio Ferrari, direttore dell'Ufficio Scuola diocesano e del vescovo di Piacenza-Bobbio, mons. Adriano Cevolotto. Questi discorsi hanno posto le basi per una giornata ricca di riflessioni e interazioni.

Un’immagine positiva degli IdR
Nel contesto di un mondo in costante evoluzione, dove i valori e le prospettive cambiano rapidamente, l'insegnamento della religione nelle scuole assume un ruolo di grande importanza. Questo è il cuore del messaggio che il prof. Claudio Ferrari, direttore dell'Ufficio Scuola diocesano, ha condiviso nell’introduzione al meeting. Nell’analisi dei dati degli studenti avvalentisi della religione cattolica in continua decrescita da alcuni anni, Ferrari ha invitato i convenuti a svolgere il ruolo di insegnanti al meglio delle proprie possibilità. “Se socialmente e culturalmente - ha evidenziato Ferrari - passa il messaggio che gli IdR sono persone che hanno veramente voglia di fare scuola, emerge un immagine buona di tutti noi”.
Il direttore dell’Ufficio diocesano ha quindi sottolineato l'urgente necessità di lavorare insieme, di promuovere un'immagine positiva dei professori di religione e di incarnare i valori della chiesa in un contesto in cui la cura delle relazioni umane è fondamentale. “Nel nostro lavoro a scuola - ha aggiunto - spesso siamo l’unica immagine di chiesa che passa per molti studenti”.
Per questo Ferrari ha richiamato i modelli di integrità, gentilezza e rispetto che devono caratterizzare i docenti di religione, ed ha richiamato l'attenzione all'esempio di don Lorenzo Milani che ha insegnato agli studenti a pensare criticamente, e a mettere in primo piano l’atteggiamento di cura verso gli altri. Quindi il prof. Ferrari, augurando buon lavoro a tutti, ha concluso il suo intervento sottolineando che, in un mondo in continua evoluzione, e di grande cambiamento, la cura delle relazioni umane è fondamentale. Gli insegnanti di religione devono essere maestri nell'arte della compassione, dell'ascolto e dell'empatia, lavorando insieme con i loro colleghi, per creare un ambiente scolastico che promuova la crescita e il benessere degli studenti.


Mettersi in discussione
Uno dei principali punti enfatizzati da mons. Cevolotto, durante il suo intervento, è stato il concetto di formazione permanente. Il Vescovo ha sottolineato l'importanza cruciale di mettersi costantemente in discussione, di cercare nuove prospettive e approcci all'insegnamento della religione per rispondere alle esigenze e alle sfide in evoluzione dei giovani studenti. “Sentirsi arrivati - ha affermato mons. Cevolotto - è qualcosa di pericoloso, bisogna sempre interrogarsi sul proprio operato e riuscire a comunicare la relazione educativa”.
Nel suo discorso il Vescovo, come premessa, ha espresso profonda gratitudine e apprezzamento per il lavoro dei docenti di religione, riconoscendo il loro ruolo fondamentale nell'educare le nuove generazioni. Questo riconoscimento è stato un incentivo prezioso per gli IdR che spesso operano in un contesto complesso.
“Dovete cogliere sempre - ha aggiunto - i piccoli passaggi di crescita nella logica del seminatore che attende con pazienza. Infatti nel campo delle relazioni la misura è quella lunga della vita. Altrimenti si corre il rischio dell’efficientismo che continuamente ci mortifica. Nell’educazione si devono lasciare delle righe vuote che verranno poi scritte”.

L’incontro con le scuole
Un altro annuncio significativo fatto dal Vescovo è stato quello della prossima Visita pastorale prevista per il mese di gennaio. Mons. Cevolotto ha condiviso il suo desiderio di visitare le scuole del territorio come parte di questa iniziativa. Questo incontro diretto con le istituzioni scolastiche rappresenta un'opportunità unica per comprendere meglio le dinamiche educative e per rafforzare il legame tra la Chiesa e l'istruzione pubblica. “Non sarà una passerella - ha sottolineato mons. Cevolotto - ma un incontro con insegnanti e studenti nella modalità del costruire insieme”.
Il Vescovo ha anche annunciato la sua intenzione di avviare un ascolto sinodale dei professori di ogni disciplina. Questa iniziativa dimostra la sua apertura al dialogo e al coinvolgimento di tutti gli insegnanti, non solo di religione, nella riflessione su come l'istruzione possa essere ulteriormente migliorata per rispondere alle esigenze della società contemporanea. “Vorrei nell’ascolto, - ha detto - incontrare i problemi e le opportunità che vengono offerte”.

La comunicazione
Un altro punto chiave dell'intervento del Vescovo è stata l'importanza della comunicazione. Mons. Cevolotto ha invitato i professori ad abbonarsi al settimanale cattolico locale "Il Nuovo Giornale" ed ha incoraggiato la loro partecipazione alla sua redazione. Una iniziativa che mira a rafforzare il legame tra gli insegnanti e le risorse informative disponibili per promuovere la comprensione e la discussione sui temi etici e religiosi. “È anche questo - ha affermato il Vescovo - un modo per sentirci parte di un cammino ecclesiale, offrendo anche a voi uno spazio di partecipazione in cui far passare dei messaggi personali o di gruppo”.
In conclusione, l'intervento di mons. Adriano Cevolotto è stato un richiamo alla necessità di una formazione continua e all'importanza di valorizzare il lavoro dei docenti di religione. Il suo impegno per la visita pastorale, l'ascolto sinodale e la promozione della comunicazione sono segnali di una Chiesa che cerca di essere vicina agli insegnanti e di sostenere il loro ruolo educativo.

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Il momento di confronto tra i docenti
Il cuore del convegno è stato rappresentato da due laboratori sotto forma di atelier tematici, incentrati sulla cura. Qui, gli insegnanti hanno potuto condividere idee e strategie su come incorporare la cura nella loro pratica educativa quotidiana, sempre alla luce del Vangelo.
Dopo la pausa pranzo, la tavola rotonda coordinata dalla prof.ssa Donata Horak, ha affrontato il tema "La cura che salva: il respiro nascosto di Dio e dei suoi figli". Gli interventi della prof.ssa Rossella Cappucciati e di don Umberto Ferdenzi hanno offerto prospettive illuminanti sulla profonda connessione tra la cura, la spiritualità e la parola di Dio.

La passione educativa
La convention si è conclusa con un momento speciale, quando è stato conferito il riconoscimento, attraverso il dono di una dalmatica, una veste liturgica, al diacono, prof. Giovanni Marchioni, ex direttore dell'Ufficio Scuola diocesano. Si è così voluto ringraziare Marchioni per la sua passione educativa e il suo contributo straordinario al coordinamento della pastorale scolastica nella diocesi di Piacenza-Bobbio.
Nel complesso questo convegno ha offerto agli insegnanti di religione una preziosa opportunità di riflessione e condivisione di esperienze. Ha ribadito l'importanza di coltivare la cura nella pratica educativa quotidiana, ispirandosi alla visione di don Milani e all'insegnamento del Vangelo. In un mondo sempre più frammentato e orientato alla prestazione, queste lezioni di cura e amore per il prossimo sono state più significative che mai, rappresentando una sfida vitale per il nostro tempo. 

Riccardo Tonna

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Nelle foto, momenti dell'incontro degli insegnanti di Religione al Collegio Alberoni con il Vescovo mons. Adriano Cevolotto.

Pubblicato il 3 settembre 2023

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