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CL. Vittadini: il fare gruppo porta al benessere comune

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“Andiamo a fare la caritativa”: è una espressione che i ciellini hanno sempre usato per mettere in pratica il Vangelo, fa parte proprio della dinamica del movimento che ha fatto della carità la molla dell’agire. Di questo se ne è parlato lunedì 6 febbraio, all’auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano in via S. Eufemia a Piacenza, nell’incontro sul tema “La carità fa bene alla vita – Don Giussani e il senso della caritativa”. Si messo così in evidenza come la carità insieme alla cultura e alla missione è una delle tre dimensioni ritenute fondamentali da don Giussani per l’esperienza cristiana.

Rispondere ai bisogni

Introducendo i lavori, Matteo Venturi, responsabile diocesano del movimento di CL, ha evidenziato come la carità fa bene alla vita in quanto fa bene a chi ne è destinatario, ma anche a chi la fa perché risponde a una esigenza fondamentale dell’uomo che è quella di interessarsi dell’altro, e fa bene alla società perché mette in moto risorse e capacità che altrimenti rimarrebbero latenti. È poi intervenuto Enrico Corti, presidente dell’Associazione La Ricerca, che ha sottolineato l’impegno dell’Associazione per rispondere ai bisogni relativi alle vecchie e nuove dipendenze. Un’altra voce è stata quella di Franco Zuccone, presidente dell’Associazione Carmen Cammi, che ha raccontato il mondo del volontariato impegnato a vario titolo nelle attività Caritas.

La partecipazione sociale migliora la qualità della vita

Infine la parola all’ospite d’onore Giorgio Vittadini, milanese, classe 1956, professore ordinario di Statistica all’Università degli Studi di Milano-Bicocca, fondatore e presidente della Fondazione per la Sussidiarietà, un think tank nato nel 2002 con lo scopo di fare della cultura sussidiaria un valore condiviso e un fermento di iniziative sociali, economiche e istituzionali. La Fondazione realizza attività di ricerca, formative ed editoriali su temi socio-economici, pubblica ogni anno il Rapporto sulla sussidiarietà. Vittadini ha inoltre fondato e presieduto fino al 2003 la Compagnia delle Opere, associazione di imprese ispirata alla Dottrina sociale della Chiesa. È autore di numerosi articoli e saggi su temi socio-economici, in particolare per ciò che riguarda sussidiarietà, welfare, impresa sociale e capitale umano.
L’ultimo rapporto sulla sussidiarietà del 2022 curato dalla fondazione, di cui Vittadini è presidente, ha verificato l'ipotesi di una relazione tra: sentimento di fiducia, soddisfazione, apertura delle persone, partecipazione ad attività collettive, sociali, civiche, politiche e lo sviluppo sociale.
La ricerca, realizzata in collaborazione con Istat e sulla base degli indicatori di benessere equo e sostenibile (BES), contiene analisi statistiche che mostrano un nesso forte tra la sussidiarietà e alcuni parametri fondamentali per la qualità della vita. Secondo i risultati, la partecipazione ad attività collettive, sociali, civiche e politiche, contribuisce a migliorare la qualità della propria vita, facilita la ricerca di un lavoro e riduce il rischio di povertà.

Il desiderio: motore della vita

“Don Giussani come risposta alle questioni economiche della società ci diceva - ricorda Vittadini - di aiutare quello che già è presente nel mondo delle piccole e medie imprese, inoltre di affrontare l’economia non con egoismo. Infatti non deve essere interpretata come una scienza che non ha niente a che fare con l’amore, l’amicizia, l’affetto. Don Giussani poi parlava del desiderio - ha aggiunto Vittadini - che è come la scintilla con cui si accende il motore della vita. Tutte le mosse umane nascono da questo dinamismo per cui l’uomo si mette a cercare il pane, l’acqua, il lavoro, un alloggio più decente... La partenza è proprio il cuore che fa muovere ogni azione umana”. Il paradigma di tutto ciò - per Vittadini - è il fare insieme, il fare gruppo che porta al benessere comune.

La sussidiarietà: elemento imprescindibile

“È qui che nasce - ha affermato il professore - la sussidiarietà, una parola mantra che ha caratterizzato il magistero degli ultimi pontefici. Infatti il mettersi insieme, il partire dal basso, genera sviluppo”. Per esemplificare questo concetto, Vittadini ha ricordato tutto il lavoro sociale del mondo cattolico, nel secolo scorso, a partire dalle banche popolari, alle casse rurali, alle opere di assistenza: il mettersi insieme ha creato grandi cose.
“Anche oggi - ha sottolineato Vittadini - realtà come la Caritas, il Banco Alimentare non fanno assistenzialismo, ma aiutano a rimettersi in piedi a camminare con le proprie gambe.
La grande intuizione di don Giussani è proprio questa: fare del bene, non inteso come elemosina, è una leva che fa crescere il bene comune”.
Nella conclusione del suo intervento, Vittadini ha espresso i cardini del suo pensiero sulla sussidiarietà che hanno fatto comprendere ai presenti l’importanza di questo tema: “La sussidiarietà migliora la vita, contribuisce a trovare lavoro, riduce la mortalità evitabile, attenua il rischio di povertà e favorisce lo sviluppo sociale”.

Riccardo Tonna

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Nelle foto: i relatori all'incontro promosso da CL e il pubblico presente.

Pubblicato l'8 febbraio 2023

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