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Armida Barelli, figura centrale del Cattolicesimo contemporaneo

preziosi inocntro su Armida barelli in seminario a piacenza


“Una laica cristiana che prende in mano la propria vita, che ama la Chiesa, che si lascia interrogare dal suo tempo e spende l’intera esistenza nell’annuncio dell’amore di Dio”: così Ernesto Preziosi, ha tratteggiato la figura di Armida Barelli, beatificata lo scorso 30 aprile in Duomo a Milano.
Preziosi, storico, politico, saggista ed accademico, è intervenuto, il 23 maggio, nel Seminario di via Scalabrini a Piacenza, nell’incontro, organizzato da Azione Cattolica, Punto Incontro “don Eliseo Segalini” e Libreria Berti, di presentazione del suo libro “La zingara del buon Dio”.

Laica, ma santa
Padre Agostino Gemelli che, insieme con la Barelli, fonda l’Università Cattolica del Sacro Cuore a Milano, dà ad Armida l’input della sua vocazione di essere laica, ma santa. In questo modo - per Preziosi - si coglie il nucleo centrale della sua vita con cui si è consacrata completamente al Signore per dedicarsi soprattutto alle giovani.
Il motto dell’Azione Cattolica di preghiera, azione e sacrificio - ha evidenziato l’accademico -, lo fa diventare per la gioventù femminile: eucarestia, apostolato ed eroismo. In questo modo, Barelli esprime la sua profonda vocazione educativa nei confronti delle donne, al suo tempo, molto segregate in casa.
Diceva che per le donne - ha aggiunto il saggista - c’era bisogno di una testimonianza solare, di una maggiore presenza pubblica e per questo era necessario riunirle, istruirle e dare loro la fierezza della testimonianza cristiana.
Nel 1918 fa nascere, su invito del Papa Benedetto XV, la Gioventù Femminile Cattolica Italiana. In quel periodo, - ha sottolineato Preziosi - la donna era sotto protezione, non poteva uscire se non accompagnata, e anche la chiesa le opponeva una resistenza clericale e culturale.

Dare dignità alle donne
Per fare uscire le donne da questo impasse, la Barelli propone due strumenti: la stampa e gli incontri residenziali.
“Le nostre battaglie, Squilli di Risurrezione, Fiamme vive”, sono le tre testate che la Barelli diffonde, insieme a tante scuole di alfabetizzazione per le donne, tra il 1918 e 1919. Nelle settimane sociali femminili inoltre offre, in sette giorni, alle donne una formazione organica che spazia dalla questione femminile, alla dimensione sociale, allo studio delle ideologie e dei partiti. C’era bisogno - ha puntualizzato lo storico - di dare dignità alle donne e la Barelli riesce a realizzare una organizzazione di massa formidabile con oltre un milione e mezzo di aderenti.

Figura cruciale del cattolicesimo italiano
Fiera oppositrice del fascismo, dopo la seconda guerra mondiale, Armida si dedica all’impegno politico e, grazie al suo impegno, molte donne, dopo il 1946, entrano nelle amministrazioni locali.
La Barelli, figura cruciale del cattolicesimo italiano contemporaneo, è stata fondamentale - per Preziosi - nel proporre una nuova visione della donna, nella Chiesa e nella società. La sua vocazione alla consacrazione nel mondo con l'Istituto delle Missionarie, si inserisce nel solco dell'Azione Cattolica portando una decisiva novità nell'organizzare le giovani in un apostolato popolare. Da Milano il suo impegno si irradia nel Paese, dove dà vita alla più numerosa e capillare associazione femminile. Essendo spesso in viaggio tra mille disagi, ella si sente - ha concluso Preziosi - proprio come "una zingara del buon Dio”.

Riccardo Tonna

Nella foto, da sinistra, Gabriella Sesenna ed Ernesto Preziosi.

Pubblicato il 24 maggio 2022

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