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S. Nicolò, la Comunità pastorale si affida a Santa Beretta Molla




quadriberetta




La Comunità pastorale di San Nicolò, formata dalle parrocchie di Boscone Cusani, Calendasco, Centora, Cotrebbia, Rottofreno, San Nicolò e Santimento, è stata messa sotto la protezione di Santa Gianna Beretta Molla, la santa della famiglia.
Martedì 28 aprile la Comunità pastorale sotto la guida del moderatore don Fabio Galli, la ricorderanno nella sua festa liturgica.

Gianna Beretta Molla nasce a Magenta il 4 ottobre 1922. E' la decima di tredici figli. Nel 1949 si laurea in Medicia e chirurgia e qualche anno dopo si specializza Iin pediatra. Aderisce all'Azione Cattolica e diventa responsabile delle Bambine e poi delle Giovani. Inizialmente pensa di seguire il fratello missionario in Brasile, ma scopre che la sua vocazione è quella matriminiale. Nel 1942 muiono sia il padre che la madre entrambi hanno dato a Gianna e ai suoi fratelli una profonda educazione religiosa.
Nel 1955 sposa l'ingegnere Pietro Molla anche lui profondamete credente.
Gianna con grande consapevolezza e afidamento dice ai medici di salvare la vita del bambini anche a costo della propria. L'anno successivo nasce Pierluigi, poi Mariolina e Laura. Gianna non ha delle gravidanze facili, ma affronta i sacrifici della maternità.
Nel 1961 verso il termine del secondo mese di una nuova gravidanza, Gianna fu colpita da un fibroma considerato un tumore benigno. Prima dell'intervento operatorio di asportazione del fibroma, pur rimanendo consapevole dei rischi e dei danni che sarebbero potuti insorgere durante la gravidanza, chiese al chirurgo di salvare la vita che portava in grembo, anche a scapito della sua, affidandosi alla preghiera e alla Provvidenza.
Il 21 aprile 1962 parorì via cesarea Emanuela Gianna ma, dopo qualche ora dal parto, le condizioni generali della madre si aggravarono.
Il 28 aprile1962  morì a soli 39 anni. 
Fu canonizzata nel 2004 da papa Giovanni Paolo II.


Nella foto, il quadro raffigurante Gianna Beretta Molla eseguito da
Angelo Ghezzi di  Rottofreno. L’autore ha realizzato il quadro per la Comunità pastorale alla quale lo ha donato

Pubblicato il 28 aprile 2020

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