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Comunicare con un battito di ciglia

All'Asl una stanza dedicata alla Caa

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C’è il mouse che si governa con la pianta dei piedi. O quello che permette di utilizzare un semplice battito di ciglia e perfino il soffio del respiro. È una benedetta tecnologia quella che sta aiutando pazienti con malattie che compromettono o limitano il linguaggio verbale a comunicare con gli altri.
Da oggi questa strumentazione non è più riservata ai solo presidi ospedalieri di Piacenza, Castel San Giovanni e Villanova. Si apre all’utenza del territorio, grazie alla nuova stanza dedicata alla Caa (Comunicazione aumentativa alternativa) che l’Azienda Usl di Piacenza ha aperto nella palazzina di piazzale Milano al piano degli ambulatori specialistici. L’attrezzatura è una preziosa donazione dei club Lions Il Farnese e Val d’Arda e della ditta Sapio.
Una volta alla settimana – per il momento – fisiatri, logopedisti, terapisti occupazionali, neuropsicologi, infermieri e tecnici affiancano persone (adulti e minori) che, a seguito di eventi neurologici, presentano bisogni comunicativi complessi. La stima di possibili utenti è nell’ordine delle centinaia, perché vasto è il ventaglio di patologie che incidono sul linguaggio: sla, sclerosi multipla, Parkinson, ictus, paralisi cerebrale infantile, cerebrolesioni acquisite a causa di traumi cranici, emorragie cerebrali, anossie cerebrali post arresto cardiaco. Le tavole di comunicazione, i sistemi grafici, i tablet, il puntatore oculare e i vari software con uscita vocale hanno lo scopo di sostenere o sostituire non solo la conversazione, ma anche la scrittura.
Il progetto è aperto anche agli utenti del Programma Autismo, che, attraverso l’associazione “La matita parlante”, promuove la scrittura e la traduzione di testi con i simboli della Caa, gli In-Book, utili anche per i bambini in età prescolare o per chi non conosce ancora bene la lingua italiana. Presto una vera e propria sezione dovrebbe nascere alla biblioteca Passerini Landi.
La nuova stanza è dunque, come ha annunciato alla presentazione la dottoressa Costanza Ceda, direttore sociale Ausl, il primo passo di un percorso che porterà ad uno spazio più ampio.

Pubblicato il 6 marzo 2019.

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