Don Luigi Verdi: vedere le persone ricche di potenzialità
Lo storytelling, l’arte del narrare nel mondo digitale, è stata al centro delle iniziative del Servizio Multimediale della diocesi di Piacenza-Bobbio. Nel podcast finale del tempo di Pasqua, della serie Storytelling EMMAUS - “Narrano le parole di un annuncio”, la giornalista Barbara Tondini, ha conversato, il 9 maggio, con don Luigi Verdi, fondatore e responsabile della Fraternità di Romena. Nato a San Giovanni Valdarno (Ar) nel 1958, don Luigi ha cominciato il suo cammino di sacerdote in Casentino, a Pratovecchio. Nel 1991 ha chiesto al vescovo di Fiesole di poter realizzare a Romena, una località nel comune di Pratovecchio, a 50 chilometri da Firenze, un’innovativa esperienza di incontro e di accoglienza. In pochi anni le attività volute da don Luigi hanno cominciato a far transitare nel “porto di terra” di Romena sempre più viandanti di questo tempo, in cerca di un posto dove poter sostare, incontrare sé stessi e gli altri, e riprendere il proprio cammino. Oggi è un luogo d’incontro per chiunque abbia bisogno di un po’ di semplicità e di calore, dove sentirsi a casa.
Raccogliere la bellezza dell’umanità
Don Luigi, nel dialogo con la giornalista, ha descritto il suo approccio alla vita e alla spiritualità, non come una semplice accoglienza ma piuttosto come un "raccogliere" la bellezza e l'umanità delle persone che incontra. Ha espresso una profonda comprensione della bellezza e della gioia intrinseca nella vita dei semplici. Con un cambiamento nel linguaggio da "accogliere" a "raccogliere," don Luigi ha sottolineato l'importanza di vedere le persone non come bisognose, ma come ricche di storie e potenzialità. Inoltre, ha parlato dell'importanza di creare uno spazio per l'introspezione e l'ascolto interiore, aspetti che si rivelano essenziali nel cammino spirituale proposto da Romena.
Lentezza e fragilità
Don Luigi ha poi sottolineato l'importanza della lentezza e della leggerezza come antidoti all'ansia, promuovendo un approccio alla vita che è più contemplativo e meno frenetico. La fragilità umana – secondo il sacerdote – non è vista come un ostacolo, ma come un'opportunità di rivelare la bellezza innata e la divinità nascosta.
Paura e coraggio
Infine, don Luigi ha concluso il podcast con una riflessione sulla paura e il coraggio, invitando a considerare le paure non come segnali di pericolo immediato, ma come opportunità per vedere più chiaramente la realtà e agire con coraggio. Ha citato il cantautore Gianmaria Testa, un cantante italiano molto noto in Francia, morto nel 2016 che ha fatto uno dei suoi ultimi concerti a Romena.
“Gianmaria - ha detto don Luigi - in una sua canzone parla immaginando i barconi dei migranti in cui c'è un ragazzo che vede una ragazza nell’altra imbarcazione, ma non riesce ad avvicinarsi e scrive: “voglio ottenere per te la luna del pomeriggio perché è sola, come solo è il coraggio”. In genere - ha aggiunto il sacerdote - nel pomeriggio la luna è da sola nel cielo e anche il coraggio è da solo, mentre la paura ti ingabbia”.
Riccardo Tonna
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