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L’olio di Capaci: un simbolo di giustizia e memoria

capaci

 

In un gesto carico di simbolismo e memoria, il Questore Ivo Morelli, il 26 marzo, accompagnato da giovani agenti e dal cappellano della Polizia di Stato, padre Bernard Jalkh dei Vincenziani, ha fatto visita al Palazzo Vescovile di Piacenza per incontrare mons. Adriano Cevolotto e consegnare una bottiglietta di olio proveniente dal Giardino della Memoria di Capaci, terreno testimone della strage mafiosa del 23 maggio 1992 in cui persero la vita il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della loro scorta.

La lotta contro la mafia

Quest'anno si commemora il trentaduesimo anniversario delle stragi di Capaci e di Via D'Amelio, eventi che hanno segnato profondamente la storia italiana nella lotta contro la mafia. La scelta di donare l'olio del Giardino della Memoria al Vescovo di Piacenza acquista un profondo significato in questo contesto, rappresentando un ponte tra il sacrificio di chi ha lottato contro la mafia e la comunità diocesana. Il Questore Morelli ha sottolineato come questo dono simboleggi la giustizia che nasce dal sacrificio, descrivendo l'olio come il frutto nato dalla terra bagnata dal sangue dei martiri dello Stato. Un simbolo potente di come, dalla violenza e dal dolore, possa nascere il cambiamento. L'olio sarà versato nel crisma consacrato dal Vescovo il Giovedì Santo, momento di alta spiritualità e riflessione per la comunità cristiana, che vedrà così unire nell’olio crismale, usato per i sacramenti, la memoria di chi ha dato la vita per la giustizia. Questo gesto vuole essere un segno di vicinanza e condivisione con tutte le vittime della mafia, riaffermando l'impegno di tutti nella lotta contro ogni forma di criminalità.

Dalla sofferenza la luce

Ricevendo il dono dell'olio del Giardino della Memoria di Capaci, mons. Adriano Cevolotto, ha espresso profonda gratitudine per un gesto che va oltre il semplice atto di donazione, toccando le corde più profonde della comunità e della memoria collettiva. Un olio che – per il Vescovo – è un simbolo di rinascita e di speranza che nasce dalle profondità del dolore e del sacrificio, che ricorda come dalla sofferenza possa nascere la luce. Il Vescovo ha poi evidenziato come il gesto di donazione si inserisca in un contesto più ampio di dialogo e collaborazione tra la Chiesa e le forze dell'ordine, nel comune impegno per la pace e la giustizia sociale. Attraverso il simbolismo dell'olio che sarà consacrato nel crisma il Giovedì Santo, si rinnova l’impegno a mantenere viva la memoria di chi ha combattuto e continua a combattere contro la mafia, facendo propria la lezione di coraggio e di speranza che essi hanno lasciato in eredità.

Riccardo Tonna

Nella foto, il vescovo Adriano Cevolotto con il questore Ivo Morelli e padre Bernard Jalkh.

Pubblicato il 28 marzo 2024

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