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La chiusura della Mensa dà una sveglia alla città

mensa esterno

Ieri, la borsa viveri. Oggi, cestini con pasti caldi per chi ha un luogo dove poterli consumare. Per gli altri, si sta studiando una soluzione alternativa. Non si ferma la cucina della Mensa della Fraternità di via San Vincenzo, anche se, con una decisione "dolorosissima” - come ha ribadito più volte il direttore della Caritas diocesana Mario Idda - il servizio distribuzione pasti da domenica è sospeso. Una decisione senza precedenti, ma non più differibile, per evitare che l'escalation di episodi di aggressività da parte di un manipolo di ospiti - che va avanti ormai da qualche mese - degeneri in fatti più gravi. La lite di venerdì scorso al turno serale, con due persone finite al Pronto Soccorso, ha posto un aut aut. E, dopo un confronto con il Vescovo e il Prefetto, è arrivata la scelta di chiudere temporaneamente. Un gruppo di ospiti lunedì è andato ad incontrare il direttore Idda. "Volevano esprimere solidarietà rispetto a un gesto che non solo hanno capito, ma condividono nel contenuto. Chiaramente ci hanno portato di fronte un’evidenza oggettiva: che hanno la pancia vuota - non nega Idda -. Ne siamo ben consapevoli. Stiamo lavorando per garantire un pasto a chi non lo ha più”. La distribuzione degli alimenti avviene al centro Il Samaritano, come avvenne nel periodo buio del Covid.

La chiusura temporanea della Mensa vuol dare un segnale alle istituzioni cittadine e portare alla luce un crescente disagio sociale di cui la Caritas è testimone. “Le persone che si sono rese protagoniste di questi episodi le conosciamo bene, sono state segnalate più volte, non sono di passaggio”. Il cuore della questione però non è solo la sicurezza. “Come Caritas, ci interessa la persona e queste persone con problematiche serie - alcol, droghe, problemi psichiatrici - sono abbandonate a se stesse. È ora che ci si prenda, ognuno, la propria responsabilità per accompagnarle dentro un percorso di assistenza e di cura che non dipendono solo dalla Caritas”.

Gli ingressi alla Mensa sono aumentati esponenzialmente da circa otto, nove mesi. A pranzo si è dovuto provvedere al doppio turno. A cena, addirittura, in certe sere i numeri sono triplicati rispetto alla media dei 30-35 ospiti del 2022. Per accedere al servizio Mensa, occorre prima fare un colloquio al centro d'ascolto della Caritas diocesana: è la porta di ingresso per conoscere la persona e studiare per lei una serie di interventi di accompagnamento che vanno oltre l'assistenzialismo. La povertà oggi ha un volto sempre più complesso. Ci sono situazioni che hanno bisogno di un lavoro di rete con i Servizi e le istituzioni. È la spinta che Caritas, nel suo stile di prossimità e di animazione della comunità, porta avanti da cinquant'anni a questa parte. 

Pubblicato il 26 marzo 2024.

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