Maria Vittoria Gazzola in missione in Congo
Si prende un aereo e dopo un giorno di volo entri in un drastico cambiamento che ti cala nella vita di un popolo, sulla carta ricchissimo: di oro, malachite, diamanti, rame, coltan, e, se non bastassero questi, anche di petrolio. Giacimenti sono stati scoperti nella lingua di terra che si inoltra nell’Oceano Atlantico. Di fatto un popolo poverissimo, dibattuto nella miseria più estrema: qui sono i luoghi della grande immigrazione verso l’Europa, l’Eldorado.
Da tre settimana in Congo
Tre settimane fa sono arrivata a Kinshasa, capitale della Repubblica Democratica del Congo (RDC) nell’ambito di un’esperienza programmata per tre mesi al servizio del Centro Orientamento Educativo di Barzio di Lecco, fondato dal compianto don Francesco Pedretti. In queste tre settimane, direi propedeutiche, ho visto la discarica dell’umanità, la sperequazione economico-sociale del mondo, i due poli danteschi: il paradiso e l’inferno. Ho conosciuto e frequentato i bambini e le bambine di strada, quelle raccolte dal COE. Alcune non sono mai andate a scuola, faticosamente, a 14 anni e per la prima volta, tengono in mano la matita.
Le lezioni di francese
“Carissimi”, dico in francese a inizio lezione di lingua, il ruolo a cui sono destinata. Non capiscono. L’impatto è sconcertante, nel loro linguaggio non vi sono gentilezze. Dopo tre settimane abbiamo comunque fatto amicizia, con le bambine tramite la torta di mele, di cui avevano sentito parlare. Abbiamo cercato la ricetta su internet, curiosissime e felici di manovrare il cellulare; insieme siamo andate al supermercato (stupore e meraviglia) per acquistare gli ingredienti, quali immense conoscenze!
Dopodiché abbiamo messo le “mani in pasta”. “Attente bambine alle dosi, la ricetta è per sei persone, voi siete in 24, contate, e moltiplicate. Occasione per ripassare la matematica. “La torta in italiano è femminile e in francese?”, così intrecciamo anche lezioni di francese. Con i maschietti parliamo di futuro, “dai facci vedere internet”, e trovano un gioco tecnologico. Jacques (il nome è di fantasia) se ne esce dicendo che vorrebbe fare l’ingegnere. Ma in quale specializzazione non lo sa.
Parlando di Samantha Cristoforetti
L’ingegneria è diventata terreno di scontro sulla parità di genere con uno degli studenti universitari del Foyer - il progetto del Coe per l’ospitalità gratuita dei giovani che dimostrano la loro bravura negli studi universitari -. Con evidente orgoglio nazionalista, ho spiegato della nostra Samantha Cristoforetti, “capo” e unica donna fra uomini di una missione spaziale internazionale. Il dibattito, su “Tecnologie e sviluppo paritario di genere” era stato promosso dalle universitarie la sera dell’8 marzo. L’altro tema degli incontri con gli universitari ha riguardato la comunicazione e il giornalismo, argomento assai arduo in questo Paese, dove certi professioni sono più pericolose di altre e le critiche al potere sortiscono funeste reazioni. Tre settimane piene di emozioni nel nome di un’identità.
Una via per l’ambasciatore Luca Attanasio
Il 22 febbraio è stata intitolata la via, dove ha sede la rappresentanza diplomatica italiana, al caro ambasciatore Luca Attanasio, ucciso in una imboscata nell’est del Paese. C’erano molti italiani qui residenti, il governatore della capitale, politici locali e vari ambasciatori europei che si sono stretti attorno alla vedova Zakia e alle tre figliolette. Uno dei tanti misteri del Congo.
Con don Alphonse al complesso “Gocce d’acqua”
Ho vissuto in questa comunità altri momenti emozionanti che avvicinano Piacenza al Congo: la visita dell’attuale ambasciatore italiano al complesso scolastico “Gocce d’acqua”, l’ospedale “Lorenzo”, creati da don Alphonse Lukoki, parroco di San Savino, entrato nel cuore dei piacentini per dare una scuola ad oltre 500 alunni, dalle materne alle superiori. “Una scuola bellissima - ha commentato l’ambasciatore Alberto Petrangeli intervenuto con la consorte - , ora dobbiamo aiutarlo a completare la scuola tecnica”, i cui tronconi di muri e pilastri fanno male a guardarli.
La grotta della Madonna di Lourdes
Emozioni anche per l’inaugurazione della grotta della Madonna di Lourdes, che in Congo raccoglie profonda venerazione. Don Alphonse, ancora una volta ha fatto le cose in grande, ha sistemato l’anfratto della grotta naturale e vi ha portato, dall’Italia, una copia della statua così come ce la propone l’iconografia mariana. Sabato, dopo una processione chilometrica, in un territorio accidentato ha benedetto la statua e l’acqua della sorgente che emerge sotto la grotta, scoperta durante una delle sue tante perlustrazioni, come aveva individuato il quartiere di Mbenseke, sprovvisto di scuole.
Il grazie al Caseificio Valcolatte
Un’altra opera targata Piacenza, lo ha detto al microfono a gran voce, ha elencato gli sponsor piacentini, tra i quali la famiglia Panizzi del Caseificio Valcolatte, amici e parrocchiani, che hanno creduto nel suo impegno per dare risposte ai bisogni della fede, e delle formazione scolastica dei suoi, ormai ex, compatrioti.
Don Lukoki ora è nella sua parrocchia di San Savino a Piacenza. Io, invece, sono pronta a partire per Rungu, nel nordest del Paese, a continuare un’esperienza di restituzione di quanto ricevuto per essere nata, fortunatamente, nella parte buona del Pianeta.
Maria Vittoria Gazzola
Nelle foto: sopra, Maria Vittoria Gazzola con Valère Bakudila, direttore del COE di Kinshasa, e don Maurizio, sacerdote italiano che opera in Congo; in alto, un momento dell’inaugurazione con don Alphonse Lukoki al Centro Gocce d’acqua”.
Pubblicato il 14 marzo 2023
Ascolta l'audio