Menu
logo new2015 ok logo appStore logo googleStore

Grande accoglienza al Municipale per Rigoletto

 Leo Nucci

Teatro zeppo in tutti gli ordini di posti al Municipale di Piacenza. Venerdì,16 dicembre in scena l’opera Rigoletto di Verdi. Una rappresentazione classica del nostro compositore e dirò di più, di grande attualità in tutti i tempi in cui è stata rappresentata. Vuol dire che rappresenta una vicenda intensamente umana che in teatro spesso è seguita attentamente sino all’ultimo suono orchestrale e all’ultima voce cantata.

La maledizione di un padre cui è stata rapita per crudele gioco la figlia, accompagna Rigoletto, buffone di corte Gonzaga, per tutto lo spettacolo sino al giudizio finale. Una vendetta, voluta dal buffone e voltata dal destino in sua tragedia. Si parte dalla corte Gonzaga di Mantova, ove i cortigiani (vil razza dannata) si dilettano di grossolani scherzi irresponsabili ai danni di Gilda, figlia di Rigoletto, tenuta nascosta dal padre a tutti. La ragazza è scoperta da un giovane a Messa. E i due s’innamorano. Gilda viene rapita dai cortigiani e portata nelle segrete stanze del palazzo ducale per essere offerta al Duca. Rigoletto, il padre deforme. viene a conoscenza del rapimento e si scaglia vendicativo contro i cortigiani. Scene tremende di minaccia e di tristi impegni di vendetta, il buffone si rivolta contro il mondo cui poco prima apparteneva. Ed inizia a tessere la ragnatela della sua vendetta. Vi cadrà sua figlia e morirà, lasciandolo nella disperazione. Un gioco tragico ed irresponsabile con una donna, giocata e vittima delle irresponsabilità altrui. Tanta sofferenza inutile di figlia e padre, sino alla commozione degli spettatori. Messaggio eterno di Verdi al mondo!

Il cast di canto è stato molto buono. Un Rigoletto indimenticabile, quello del baritono Amartuvshin Enkhbat, di possente voce scura e brunita e anche di disinvolta teatralità; pure il tenore Marco Ciaponi di bella voce argentina ha ben interpretato il duca di Mantova, cedendo un po’ nel finale, forse per stanchezza, ottima la prestazione di Federica Guida nel personaggio di Gilda, brava, coinvolgente ed emozionante. Pure brava Rossana Rinaldi in Maddalena e Mattia Denti nel personaggio di Sparafucile, ottimo basso profondo.

Bella prova anche quella dell’Orchestra Filarmonica Italiana, diretta dall’attento maestro Francesco Ivan Ciampa. Ben preparato il Coro del Municipale di Piacenza, diretto da Corrado Casati. Sempre molto corretta la regia dell’indimenticabile Leo Nucci. Interessante ed opportuna la scenografia di Carlo Centolavigna. Tanti, tanti i battimani e le grida per tutti i protagonisti. Interminabili. Concesso un bis.
Era presente, in palco reale, l’ambasciatore della Mongolia in Italia, per omaggiare il protagonista di Rigoletto, il mongolo Amartuvshin Enkhbat.

Luigi Galli

Pubblicato il 20 dicembre 2022

Ascolta l'audio

"Il Nuovo Giornale" percepisce i contributi pubblici all’editoria.
"Il Nuovo Giornale", tramite la Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici), ha aderito allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.

Amministrazione trasparente