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Il ritorno di Giselle al Municipale: balli entusiasmanti

Giselle photo Hans Gerritsen

Tratta da un romanzo scritto da Theophile Gautier, e musicata da Adolphe Charles Adam “Giselle” giovane, bella e ingenua ragazza e ritornata al Teatro Municipale di Piacenza per raccontare del suo romantico amore di un giorno magico, su cui improvvisa cala la tragedia della sua morte. Un dramma repentino che cancella il suo fresco mattino di vita, nel fiore dei suoi anni. Responsabile di questo crepacuore la notizia della fine del suo primo amore. Una vicenda romantica classica che ha saputo tradurre in opera d’arte lo sbocciare dell’amore sincero.
L’opera ha interessato molte danzatrici di successo che ne hanno definito il personaggio, Giselle, indimenticabile, si da farne un vero e proprio mito, quasi universale.

“Giselle”, magistralmente interpretata dalla danzatrice romana Rosa Pierro, ha iniziato a ballare di fronte alla porta di casa, in una radura di bosco. Per caso intravvede un giovane che inizia a corteggiarla. In principio, imbarazzata, lei rifiuta, poi dopo poco accetta ed inizia la sua travolgente gioia. Balli entusiasmanti, pas de deux grondanti fresche emozioni della giovine ragazza innamorata e del principe Albrecht (Ige Cornelis) che le si è posto accanto. Un amore totalizzante, un impegno a cuore caldo, pronto a protrarsi per la vita. E con loro danzano amici e amiche con balli rustici, campagnoli, comunque gradevoli ed allegri.
Ma ecco volare la pena della tragedia, della follia per la povera Giselle. Il suo innamorato è già promesso sposo ad una dama Bathilde e viene rivelato l’impegno. Per Giselle è la fine, il crepacuore, la pazzia e la morte.

Nel cuore del bosco viene approntata la tomba. Albrecht la scopre e immagina di danzare ancora con lei. Trascorrono, intorno, evanescenti e misteriose le Villi, spiriti di donne di una leggenda renana, morte prima delle nozze, che desiderano vendicarsi verso gli uomini facendoli danzare sino alla morte. Giselle danza ancora con Albrecht, ma nella tristezza dei nuovi luoghi. L’ultimo ballo, allora, prima del gran silenzio, ballo perfetto a ricordare che il vero amore dura eterno. Ottimi la regìa ed i costumi.
Tanti e tanti applausi, veri boati, nel finale e con diverse chiamate anche a scena aperta.

Luigi Galli

   

Pubblicato il 28 marzo 2023

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